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Pescara, l’acqua del porto: altamente tossica al 47%

Pescara. Un malato acuto senza nessun dottore: la triste definizione del fiume Pescara è stata data oggi dal Wwf. Dalle analisi dell’Arta, il 47% dell’acqua esaminata nel porto è altamente tossica.

“Il fiume Pescara e’ un malato acuto cui nessuno sta praticando cure”. Tristissima la definizione che il Wwf Abruzzo usa per denunciare lo stato d’inquinamento della canaletta del porto cittadino, e di riflesso dell’intero fiume Pescara. L’associazione ambientalista ha diffuso oggi i dati avuti dall’Arta a seguito della richiesta di accesso agli atti sul dragaggio inoltrata a metà settembre, visti i ritardi e la confusione sull’intera vicenda. Nel frattempo è arrivato il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture Guido Improta a far chiarezza e il bando per l’appalto dei nuovi scavi, ma nessuno è riuscito ad eliminare l’inquinamento dalla canaletta dello scalo portuale, dove l’Arta ha rilevato mercurio, idrocarburi e altri inquinanti. I dati diffusi dal Wwf si riferiscono ai campioni prelevati dall’agenzia regionale di tutela ambientale a ottobre 2011: il 47 per cento di questi mostra tossicità “molto alta”.

Un livello preoccupante che porta direttamente a riflettere sullo stato del fiume più a monte. Per questo occorrerebbe monitorare l’asta fluviale e tutti i suoi sedimenti, altro tasto dolente toccato dall’ambientalista Augusto De Sanctis: “Il monitoraggio non viene fatto,  nonostante il ministero lo abbia chiesto da anni. Tale situazione è inaccettabile perché non permette di capire se l’inquinamento che si registra è la coda di fenomeni di sversamento a monte e se ci si debba aspettare o meno un ulteriore peggioramento”.

Dal Wwf, quindi, la critica alla politica ambientale della Regione: “Il Consiglio si riunisce 14 volte per tagliare la riserva naturale del Borsacchio per far costruire qualche palazzina mentre ignora una situazione ambientale ed economica così compromessa che tocca cittadini e mondo produttivo”. “E’ arrivato il momento di fare delle scelte precise”, incalza l’associazione del panda, che da una parte suggerisce al presidente del consiglio regionale, Nazario Pagano, di convocare l’assise anche per parlare dei fiumi abruzzesi, delle bonifiche e del Piano di tutela delle acque, e dall’altra fa notare al Pd che “dovrebbe pensare a destinare le risorse disponibili alla bonifica della discarica che si trova sul fiume anzichè “impegnarsi allo spasimo per sostenere il progetto Toto di cementificio e mega cava a Bussi”. Quanto al bando annunciato dal Provveditorato alle opere pubbliche per il dragaggio del porto, infine,  il Wwf dice che “è sostanzialmente un passo obbligato”, e auspicando che “tutto proceda nel migliore dei modi e in tempi strettissimi”, si esprime negativamente sullo sversamento a mare del materiale da dragare, provvedimento comunque non previsto dal bando.