Pescara, Confcommercio contro il mercatino etnico: “Venditori discriminati”

Pescara. All’indomani dell’approvazione delle varianti al Prg propedeutiche alla realizzazione del mercatino etnico a
Pescara, la Confcommercio riafferma la sua contrarietà all’istituzione del mercato nel sottopasso della Stazione di
Pescara, ritenendola “azione discriminatoria sia nei confronti dei cittadini extracomunitari che dei venditori ambulanti italiani e di altre etnie”.

“Si tratta di una scelta sbagliata, contraria sia al buon senso sia soprattutto alla legge regionale e che, come se non bastasse, prevede anche un notevole impegno di soldi pubblici. Ci chiediamo – dice Confcommercio – come si possa pensare di allestire il mercato etnico al chiuso, configurando di fatto più una sorta di ghetto che un’opportunità commerciale”.

Confcommercio ricorda che nalla sola città di Pescara “si tengono ben otto mercati settimanali in cui possono essere integrati gli operatori senegalesi; in tale ambito, fin da subito gli ambulanti locali hanno offerto la più totale disponibilità per la piena integrazione all’interno delle aree mercatali istituite non solo nel Comune di
Pescara ma anche negli altri Comuni limitrofi”.

Da qui, l’invito all’Amministrazione a fare “un quanto mai opportuno passo indietro rispetto ad una scelta che incontrerebbe la contrarietà di tutti i commercianti pescaresi e della gran parte dei cittadini. Ribadiamo che si tratterebbe di un segno di buon senso e di ‘lucidità politica’ destinare gli oltre 200.000 euro previsti per il mercatino sia alla reale riqualificazione dei mercati all’aperto già esistenti che ad interventi di maggiore importanza finalizzati al ripristino di una situazione di decoro in città, che offra un’immagine ben più presentabile a turisti e visitatori”.

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