Pescara, scoppia la fogna in centro: via Venezia diventa un lago-FOTO

fognarottaclassicoPescara. Una falla nel sistema idrico manda in tilt il centro cittadino: allagata via Venezia, la strada dove si trovano il liceo classico e numerosi esercizi commerciali. Mattinata di caos, tra automobili che strombazzano e studenti che a fatica tentano di raggiungere la scuola. Più di tre ore di attesa per dare inizio alla riparazione. Il sindaco se la prende con l’Aca: “Chiederò conto dei disagi subiti”.

Gli abitanti di via Venezia stamattina si sono svegliati con una brutta sorpresa. Un rumore sordo proveniente dalle viscere della terra, raccontano i testimoni, “simile al ribollire di una pentola sul fuoco” ha svegliato alle 5 l’intero quartiere. La condotta idrica posizionata all’altezza del marciapiede sul lato nord è scoppiata e un miscuglio giallognolo di acqua, fango e sabbia ha invaso la strada. Contemporaneamente una voragine si è aperta davanti agli occhi increduli degli operai della Attiva, che in quel momento stavano raccogliendo i sacchetti di spazzatura. L’asfalto si è gonfiato e in pochi minuti l’arteria si è trasformata in un lago di fango e detriti. Immediatamente è scattata l’allerta, sono intervenuti i vigili del fuoco e gli operai del servizio manutenzioni del Comune, mentre via Venezia è stata transennata e chiusa al traffico.
Una mattinata di caos e disagi per i residenti del centro cittadino, per gli studenti del liceo classico che si trova lungo la strada, per i tanti lavoratori e per i commercianti della zona. Qualcosa nella macchina dei soccorsi non ha funzionato. O ha tardato a funzionare. Perché le prime squadre del pronto intervento dell’Aca, l’azienda comprensoriale acquedottistica, hanno fatto capolino sul posto solo alle 7.40 e hanno iniziato a riparare la condotta dopo le 8. Tre ore interminabili per gli abitanti di via Venezia, per i commercianti che si sono ritrovati completamente isolati e per il popolo di studenti e insegnanti del liceo D’Annunzio. Mentre i vigili hanno sistemato i nastri catarifrangenti, chiudendo il tratto viario dall’incrocio con via Bologna e dirottando le automobili lungo via del Concilio, dal comando della Polizia municipale è partita la telefonata al call center dell’Aca per segnalare il guasto e chiedere l’intervento della squadra del pronto intervento. Nel frattempo i Vigili del fuoco e gli operai del servizio manutenzioni del Comune hanno aiutato gli uomini della Attiva a spostare tre cassonetti dei rifiuti posti proprio a ridosso della voragine e hanno sostenuto il carro attrezzi allertato dalla Polizia municipale, con il vicecomandante Mario Fioretti e il maggiore Danilo Palestini, per lo spostamento delle auto dei residenti parcheggiate sul lato nord di via Venezia. “Uno spostamento necessario”, hanno fatto sapere le forze dell’ordine, “anche perché il ribollio del sottosuolo ha fatto temere l’ampliamento della voragine e lo sprofondamento di un parte dell’asse stradale”.

L’ira di Albore Mascia.

Su tutte le furie il sindaco Luigi Albore Mascia, che ha puntato il dito contro l’Aca e contro le tre ore di ritardo. “La città ha vissuto una giornata di grande difficoltà che non intendo chiudere con una semplice pacca sulla spalla”, ha esordito il primo cittadino, “ho già chiesto alla Polizia municipale un verbale dettagliato su quanto accaduto in merito alla tempestività dell’intervento da parte dell’Aca, quindi mi riservo di affrontare l’argomento con il presidente dell’Aca al fine di capire cosa non abbia evidentemente funzionato nella macchina tecnica di un’azienda che dovrebbe essere in grado di affrontare con la massima urgenza e sollecitudine tali eventi d’emergenza. Una macchina tecnica che appena la scorsa estate ha programmato e svolto, in piena stagione calda, quando in città c’erano 40 gradi, lavori di ripristino di una grossa condotta in viale Pindaro lasciando a secco centinaia di famiglie in tutta la zona sud della città, opera senza dubbio importante, ma che poteva e doveva sicuramente essere programmata in un momento diverso”.

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