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Pescara, il governo ha deciso: dragaggio da 200mila metri cubi in 4 mesi

Pescara. Un dragaggio da 200mila metri cubi da realizzare entro 4 mesi, per un importo di almeno 13 milioni. L’ufficialità della decisione presa dal Governo è stata data stamani, direttamente alla marineria, dal sottosegretario alle infrastrutture Guido Improta. Ma la soluzione finale resterebbe aprire la diga foranea.

Dopo l’incontro avuto ieri con le istituzioni, la marineria pescarese è stata nuovamente convocata a Palazzo dei Marmi questa mattina. E la notizia del sabato è ben più confortante della proroga al fermo pesca comunicata ieri. E’ stato il sottosegretario alle Infrastrutture, Guido Improta, riferire ufficialmente i termini stabiliti dal Governo per il tanto atteso dragaggio. Sgombrato il campo dai dubbi e dalle voci circolate: “Mai si e’ parlato di 50mila metri cubi né della creazione di una nuova vasca di colmata o dell’ampliamento della vasca esistente, che non avverrà in questa fase”, Improta a spiegato che saranno 200mila i metri cubi di materiale asportato dai fondali del porto, insabbiato al punto da essere chiuso. Un intervento da 13 o 14 milioni, che vedrà stazione appaltante il provveditorato interregionale alle opere pubbliche: 2 milioni di euro verranno finanziati dal ministero, 2 e mezzo dalla Regione. Tempi lunghi, 120 giorni per l’ultimazione dei lavori, con 1500metri cubi dragati al giorno, e per anticipare la burocrazia si pubblicherà entro pochi giorni un avviso di preinformazione precederà il bando di gara vero e proprio. Solo le società più qualificate tra quelle che risponderanno all’avviso riceveranno il bando di gara, con il capitolato, in modo da risparmiare una decina di giorni sui 20 canonicamente necessario, riuscendo preventivamente a sapere se, quante e quali ditte sono realmente interessate a partecipare. I fanghi rimossi, classificati come rifiuti speciali, verranno conferiti in discarica. Per quanto riguarda le offerte che arriveranno, si prenderanno in considerazione tempi di realizzazione, conferimento in discarica e in terza battuta risparmio economico.

E senza timori, il sottosegretario ha bacchettato i soggetti che si sono interessati alla vicenda che, dopo mesi di attesa, è diventata motivo di paralisi per l’intero settore portuale, senza risparmiare la realtà dei fatti da un punto di vista più lungimirante: “Non tutti abbiano remato nella stessa direzione”, ha detto alle istituzioni presenti, Prefetto, sindaco, presidente della Provincia, consiglieri comunali e regionali, rappresentanti delle categorie imprenditoriali. Poi ha sottolineato: “E’ chiaro che quattro mesi sono tanti, come attesa, e questa non sarà un’attività che porterà benefici per un lungo periodo, a causa della diga foranea”, che impedisce il corrette defluire dell’fiume in mare. Si e’ augurato quindi che il dragaggio “possa coniugarsi con lo sblocco del piano regolatore portuale, che deve continuare il suo percorso”. Oltre al dragaggio, ha spiegato Improta, si deve puntare a sbloccare la programmazione legata al Piano regolatore portuale e a garantire investimenti per il rafforzamento infrastrutturale. A questo proposito ha annunciato che nel Programma delle infrastrutture strategiche è stato riappostato come intervento di programmazione il potenziamento dell’hub, con una stima di venti milioni di euro. “Ma non e’ il momento per fare furbate”, ha ammonito tutti Improta, “la pubblica amministrazione deve dare risposte ai cittadini e i voli pindarici legati ad eventuali infrastrutture non possono essere presi in considerazione in questo momento in cui che la priorità’ sono il lavoro e il reddito”.