Pescara. Modi e tecniche da ragazzini, e invece a comporre la banda che potrebbe aver messo a segno varie rapine ai danni di supermercati da Francavilla a Silvi ci sono un 59enne e un 62enne con ricchi curricula criminali. I carabinieri li hanno presi ieri sera, anche grazie alla collaborazione di alcuni passanti in piazza Duca.
La fuga in motorino, in testa caschi stile Kill Bill: neri con la banda gialla in mezzo, come quello di Beatrix Kiddo, la sposa vendicativa creata dal regista pulp Quentin Tarantino, che però aveva i colori invertiti. Sotto i caschi, i passamontagna ricavati dai cappucci di due felpe sportive, con due buchi per gli occhi ritagliati nella stoffa. In pugno due pistole scacciacani, nonostante un esperienza decennale nel campo delle rapine a mano armata, senza disdegnare lo spaccio e l’aggravante dei reati associativi. Perché dietro a quella che potrebbe essere la banda che ha rapinato numerosi supermercati tra Francavilla, Pescara, Montesilvano e Silvi non ci sono due giovani, nonostante tutti i particolari elencati sin qui, bensì due attempati sessantenni. Ad arrestarli, per l’ennesima volta, sono stati ieri sera i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Pescara, coordinato dal tenente Salvatore Invidia, dopo una rapina da 2mila euro al supermarket Sisa di piazza Duca degli Abruzzi. Sono Nicola Ritrovato, classe ‘1953 di San Severo (Fg), residente ad Ortona e conosciuto nella criminalità pescarese, e Alfonso Finocchio, che a Pescara c’è nato nel 1950 e delinque da parecchio, stando al registro dei precedenti in mano all’Arma dei carabinieri.
Sono arrivati nel negozio all’ora di chiusura, intorno alle 20:00 a bordo di un motorino rubato in città sabato scorso esclusivamente per il ‘colpo’. Volti coperti e pistole subito puntate contro le 3 cassiere, che hanno consegnato il contenuto dei registratori, 1830 euro di banconote. Poi via, in direzione di via Caravaggio. I dipendenti del Sisa hanno chiamato il 112, e una pattuglia nei paraggi è subito intervenuta sul posto, trovando la preziosa collaborazione di alcuni passanti che, nonostante la paura del caso, hanno seguito con lo sguardo la direzione della fuga di quei due col passamontagna. Indicazioni fondamentali che in pochi attimi hanno permesso ai militari di bloccarli mentre, abbandonato il motorino, fuggivano a piedi nel tentativo di raggiungere una macchina ‘pulita’, ovvero non rubata e che sarebbe facilmente sfuggita a successivi pattugliamenti. Ma che le precedenti indagini condotte dal comando provinciale, come riferito dal colonnello Marcello Galanzi in conferenza stampa, hanno saputo ricondurre a Finocchio e Ritrovato. All’interno della Fiat Panda tutta l’esperienza maturata nel settore dai due rapinatori: attrezzi da scasso utili al furto dei ciclomotori per recarsi nei supermercati, guanti in lattice per non lasciare eventuali impronte e i cambi d’abito, per spogliarsi dei vestiti rimasti impressi sulle immagini della videosorveglianza e poter fuggire senza destare attenzione.
Tutti questi dettagli, però, potrebbero incastrare la coppia delinquente come autrice delle altre recenti rapine negli altri discount. Tutti eseguiti da una coppia, sempre alla stessa ora, con le stesse modalità e con la stessa fuga compiuta in motorino. Reati ripetuti a stretto termine, “perché con duemila euro da dividersi in due ci fai poco tempo”, ha commentato il colonnello Galanzi. “Il crimine non ha età”, ha aggiunto. Evidentemente anche nel campo criminale si sono allungati i tempi di pensionamento.
Daniele Galli