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Pescara: ‘Aria illegale’. Agli ultimi posti nella classifica europea

Pescara e la Val Pescara tra le peggiori aree europee per la qualità dell’aria. Il dato negativo è riportato nell’ultima relazione della Commissione europea. E il Wwf attacca Arta, Asl e Regione: “Troppe autorizzazioni alle emissioni”.

Secondo il  rapporto 2012 sulla qualità dell’aria in Europa, pubblicato due giorni fa dall’Agenzia Europea per l’Ambiente della Commissione Europea sul sito www.eea.europa.eu/it, la citta’ di Pescara e tutta la Val Pescara si attestano come i territori con più emissioni di biossido di azoto e PM10 in atmosfera dell’Europa occidentale. I dati raccolti riportano le rilevazioni eseguite dal 2001 al 2010 dalle centraline sparse sul territorio comunitario, e anche nel pescarese si rispecchia la pessima realtà del resto d’Italia Un problema innanzitutto sanitario: “Consigliamo a cittadini ed amministratori della val Pescara di leggere il rapporto”, afferma Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo, “perchè i dati sono chiari nel definire una realtà del tutto inaccettabile che provoca danni gravissimi con malattie anche mortali”. “Nel rapporto dell’Agenzia”, riferisce Di Tizio, “si può leggere una breve descrizione delle conseguenze sanitarie dell’esposizione agli inquinanti che in val Pescara respiriamo in abbondanza ogni giorno: si parla di cancro al polmone, infarti, ictus, asma”. Alla luce di ciò, l’attacco del Wwf è diretto ai responsabili degli enti che in questi anni hanno continuato a rilasciare autorizzazioni alle emissioni, come Arta, Asl e Regione Abruzzo: “Chiediamo che venga svolta un’inchiesta interna per capire la responsabilità dei vari funzionari. Ricordiamo”, aggiunge Di Tizio, “che fin dal 2010 il Wwf aveva diffidato i vari enti perché i dati già disponibili da anni per tutta la val Pescara erano chiarissimi. Ora l’Agenzia Europea certifica con chiarezza lo stato di illegalità in cui versa la qualità dell’aria dell’area metropolitana. E’ evidente che esistono delle responsabilità che vanno fatte emergere, anche per non sbagliare nell’immediato futuro”.