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Nuova Pescara, Di Lorito: “Spoltore penalizzata”

Il Comune di Spoltore ha partecipato alla conferenza del CNA sulla fiscalità nella Nuova Pescara nella figura del sindaco Luciano Di Lorito che ha annunciato “di essere stato appena confermato con un ampio consenso, in una elezione che non ha certo meno valore del referendum consultivo sulla Grande Pescara“.

Spesso sento parlare di poltrone da difendere“, ha aggiunto il primo cittadino, “ma non è il mio caso perché sono già al secondo mandato e quindi non sarei rieleggibile. Da Sindaco devo difendere gli interessi dei miei cittadini e sono preoccupato: già nel comunicato del CNA viene correttamente evidenziato che le aziende di Spoltore verrebbero penalizzate dalla nascita di una città unica“.

Assumendo come osservatorio il punto di vista delle imprese, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa di Pescara, comunica che, il cosìddetto “total tax rate”, ovvero l’ammontare globale della pressione fiscale che grava sulle imprese, si dovrebbe attestare a quota 61,5%. Un vantaggio netto per le imprese insediate a Montesilvano (attualmente a quota 63,8%), un po’ più contenuto per quelle della città capoluogo, Pescara (ora al 62,1%). Le aziende localizzate a Spoltore, invece, hanno una percentuale attualmente sul 58,6%.

Il sindaco ha poi preso ad esempio la Tari: a Spoltore è molto più bassa e la quota di differenziata è quasi al 70%. “Ma nel 2013” ricorda Di Lorito “c’è stato un investimento notevole da parte della città, perché differenziare porta a porta ha un costo ovviamente più elevato. Adesso mi chiedo: la Grande Pescara si allineerà agli standard di Spoltore o di Pescara? E’ facile immaginare un incremento di costi e a diritti acquisiti dei cittadini di Spoltore che andranno perduti“.

Altra preoccupazione è relativa alla realtà amministrativa: “La Grande Pescara è in teoria un progetto affascinante, ma siamo certi che l’attuale classe amministrativa, mi metto io per primo, sarà in grado di realizzarla? Anche la riforma delle Province era una buona idea“.