Giovedì 5 ottobre il Comitato V.I.A è convocato per decidere in merito al dragaggio del porto di Ortona che prevede l’immersione di 342.694 mc di sedimenti nel tratto di mare compreso tra Pescara e Silvi.
L’Area Marina protetta, il WWF, il comune di Silvi e di Città Sant’Angelo e la stazione Ornitologica Abruzzese hanno fatto pervenire le proprie osservazioni e censure rispetto al progetto di immersione di una così grande quantità di fanghi. “Grave invece, è il silenzio delle amministrazioni di Montesilvano e Pescara“, ha detto Corrado Di Sante di Rifondazione Comunista.
“Le normative internazionali sconsigliano fortemente l’immersione in mare dei sedimenti di dragaggio, un’opzione estrema: il mare Adriatico è già fortemente compromesso non possiamo trasformarlo in una discarica. Premettendo che il tratto di mare interessato allo sversamento presenta già uno stress ambientale“.
“Ci stupiamo come le amministrazione di Montesilvano e Pescara non abbiamo presentato proprie osservazioni e contrastato il progetto, come invece hanno fatto i comuni di Silvi e Città S.Angelo. La qualità delle acque, il risanamento della costa dovrebbero essere una priorità. Ormai purtroppo siamo abituati a pessime scelte o silenzi incomprensibili: invece di mitigare i rischi si favoriscono azioni che rischiano di compromette la qualità delle acque di balneazione e lo sconvolgimento del fragile equilibrio ambientale del nostro mare“.
“Facciamo appello al sindaco di Pescara Marco Alessandrini e al sindaco di Montesilvano Francesco Maragno, ai rispettivi assessori e uffici tecnici di prendere in carico la questione e di chiedere anche in zona cesarini di essere auditi presso il Comitato V.I.A. In caso contrario dovremmo pensare che non hanno a cuore la salute del nostro mare“, ha concluso Di Sante a nome del gruppo.