Il suo difensore, l’avvocato Pasquale Provenzano, ha riferito che il suo assistito è molto provato e ha la volontà di collaborare. Fantauzzi, arrestato dopo otto giorni di latitanza per aver ucciso con una fucilata in faccia il 21 enne la notte del 16 settembre , è rinchiuso in un carcere fuori regione, in isolamento per evitare ritorsioni nei suoi confronti. Ha chiesto, infatti, di poter parlare con il pm del Tribunale di Pescara, Paolo Pompa, per chiarire ulteriori dettagli.
Al gip Fantauzzi ha detto che l’epiteto “infame” non era rivolto a lui, ma alla persona che era in sua compagnia. Ha aggiunto poi che non sarebbe stato Antonio a pronunciare quelle parole ma un amico della vittima. Stando sempre al racconto fornito al giudice, Fantauzzi e la vittima dell’offesa sarebbero usciti dal pub arrabbiati e si sarebbero diretti a casa del 46enne per prendere il fucile e tornare nel locale – Fantauzzi a bordo di una moto e l’altro a bordo di un’auto – per dare una lezione al 21enne e all’altra persona che era in compagnia della vittima.