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Pescara: fiaccolata sulla strada parco contro la filovia, in centinaia chiedono lo stop ai lavori

Pescara. La protesta del fronte dei contrari alla filovia accende la strada parco con diverse centinaia di fiaccole, cartelloni di protesta e palloncini. La fiaccolata per ribadire l’importanza di fermare i lavori, in attesa delle decisioni della Procura della Repubblica, è andata in scena lungo l’ex tracciato della ferrovia, da tempo divenuto ciclopedonale, ma oggi destinato al passaggio del filobus.

Secondo il tanto contestato progetto della Gtm da 31 milioni di euro, il verde della strada parco e i percorsi dedicati alle biciclette e ai pattini, dovrebbero cedere il passo ai pali e ai fili di un mezzo considerato “tecnologicamente innovativo a guida vincolata”, ma che in realtà non è mai stato sottoposto alla Valutazione d’impatto ambientale (Via). E’ per questo che il comitato regionale Via nei giorni scorsi ha espresso una serie di perplessità in merito alla natura del progetto, bloccando i lavori per la sistemazione dei magneti nell’asfalto, necessari a simulare l’effetto rotaia. E per le stesse ragioni il pubblico ministero Valentina D’Agostino ha iscritto nel registro degli indagati il presidente della Gtm Michele Russo e i dirigenti della Balfour Beatty e della Vossloh Kiepe di Milano Giuseppe Ghirardi e Maurizio Bottari, accusati tutti e tre di truffa aggravata, frode nelle forniture pubbliche e falso.

La fiaccolata che ha attraversato la strada parco ha raccolto diverse centinaia di cittadini e rappresentanti delle associazioni Strada parco, con il presidente Mario Sorgentone in testa al corteo, i segretari di Codici Giovanni D’Andrea e Domenico Pettinari, i rappresentanti di Handicap e diversità e dei comitati Utenti strada parco e Anti inquinamento elettromagnetico, oltre alle decine di persone raccolte nelle organizzazioni e nei comitati civici che da anni si battono per dire no alla filovia. “E’ necessario sospendere i lavori”, ha ribadito Sorgentone, “tutti i paesi civili in un contesto così delicato lo farebbero. Invece Russo boriosamente decide di andare avanti con il cantiere, senza preoccuparsi delle mobilitazioni né dello sperpero di denaro pubblico”. Le perplessità sulla natura dell’appalto e sulla necessità di un mezzo che colleghi otto chilometri, dai Grandi alberghi di Montesilvano alla stazione centrale di Pescara, sono tantissime e tutte degne dio nota: dal finanziamento di 25 milioni di euro per finire ai lavori, assegnato perché il filobus doveva essere un mezzo “tecnologicamente innovativo a guida vincolata” con i magneti necessari a simulare l’effetto rotaia, alla mancata assoggettabilità a Valutazione d’impatto ambientale. “Vorrei inoltre sapere”, dice Sorgentone, “da dove deriva la previsione che il filobus porterà 800 passeggeri all’ora. Perché nessuno parla dei costi reali dell’intero progetto e della passività a cui si andrà incontro una volta terminata la colossale opera?”, si chiede il presidente dell’associazione Strada parco, che piuttosto rilancia l’idea di smontare i 191 pali già sistemati sul tracciato da Pescara a Montesilvano per rimodulare l’intero progetto.

“Si potrebbe ripiegare sugli autobus elettrici”, spiega Sorgentone, “senza dubbio meno impattanti e altrettanto ecologici del filobus che, invece, ha bisogno di una tecnologia con pali e fili peraltro già superata in altre regioni italiane e in altre parti d’Europa. I bus elettrici potrebbero collegare non solo Pescara e Montesilvano, ma anche Francavilla e Silvi Marina”.

In attesa che le inchieste della Magistratura facciano il proprio corso e si arrivi ad accertare chi, eventualmente, abbia sbagliato e quali errori siano stati commessi, giorno dopo giorno il coro dei no a Filò si ingrossa. Tra la gente comune l’ipotesi che sotto il maxi appalto, costato 31 milioni di euro, steso dalla Gtm e affidato alla ditta Balfour Beatty, si nascondano interessi molto più grossi diventa sempre più accreditata.

 

Daniele Galli