Pescara, aumentano i furti in appartamento. I consigli della polizia per difendersi

furto_scassoPescara. L’estate porta con sé un notevole incremento dei furti in appartamento, l’ultimo registrato sabato pomeriggio: a colpire sono giovani donne di passaggio in città. I consigli della polizia: chiavistelli e luci accese quando non si è in casa. Ma è la discrezione la maggior difesa.

L’ultimo tentativo di furto in appartamento è stato registrato dalla polizia sabato pomeriggio, quando un residente di via Zara ha segnalato la presenza di due giovani intente a scassinare un portone. All’arrivo della Volante, le due ragazze, cittadine serbe giovanissime di etnia rom, hanno provato a fuggire, ma gli agenti sono riusciti a bloccarle e ad accertare, nascosti sotto le lunghe gonne, il possesso di numerosi attrezzi da scasso con i quali avevano cercato di forzare la porta.

L’episodio ha contribuito a far tracciare alla questura pescarese una prima analisi estiva del fenomeno. Anche le ragazze arrestate sabato, come capitato varie volte nelle ultime settimane, provenivano da un campo rom della capitale. E come per altri casi, prive di documenti, dichiaravano di essere minorenni, ma le verifiche effettuate sull’età delle medesime consentivano, invece,  di accertare la maggiore età di una delle due. Questa, pertanto, è stata tratta in arresto per tentato furto in abitazione e l’altra giovane, risultata effettivamente minorenne, è stata accompagnata presso una comunità per minorenni.

Nettamente in aumento la tendenza dei furti in abitazione, tentati e consumati, che ha portato ad intensificare i servizi di prevenzione e di controllo del territorio. Tra i caratteri comuni ai diversi episodi si è riscontrato che in moltissime occasioni gli autori dei furti sono risultati essere prevalentemente donne giovanissime, di etnia rom, spesso di minore età. Un’attività di passaggio: ladre temporaneamente in transito nel capoluogo adriatico, provenienti da altre città italiane ed abitualmente dedite a questo tipo di reato in tutto il territorio nazionale. Le numerose denunce in stato di libertà e gli arresti effettuati dal personale della Squadra Volanti, inoltre, hanno consentito di accertare che, molto spesso, le autrici del reato sono in stato di gravidanza, molte volte incompatibile con il regime carcerario.

Colpi lampo, senza premeditazione: di solito non vengono effettuati sopralluoghi prima del furto, ma le ladre scelgono l’obiettivo di volta in volta, suonando prima al citofono o bussando al portone, per controllare se l’appartamento in quel momento è disabitato e, solo dopo questo primo accertamento, tentano di forzare la serratura con cacciaviti e schede di plastica rigide simili a quelle per le radiografie

Tale tipo di furto in abitazione viene commesso in tempi molto rapidi e viene involontariamente “agevolato”, molto spesso, dai proprietari delle abitazioni che non chiudono a chiave i portoni, accortezza quest’ultima che sarebbe di per sé sufficiente ad impedire la commissione di furti in abitazione con tale modus operandi.

Il più delle volte le abitazioni colpite sono comprese in stradine internate o pallazi con cortili interno: in questo modo gli autori non sono esposti alla vista dalla strade, ragion per cui solo le segnalazioni di cittadini particolarmente attenti, che avevano notato movimenti furtivi e persone sospette, hanno permesso l’intervento della polizia.

Gli arresti da giugno.

  • 6 giugno – indagata in stato di libertà cittadina rom di origine serba di anni 17 per ricettazione di merce asportata da un esercizio commerciale del centro –
  • 9 giugno – arrestati un italiano e  due giovani rumene   per tentato furto in abitazione nella zona di Pescara Colli –
  • 9 giugno – una indagata in stato di libertà, di origine rumena, per tentato furto in abitazione in zona Pescara Colli –
  • 23 giugno – una rom di origine serba, indagata in stato di libertà per furto in abitazione con una connazionale di anni 12 non imputabile (zona centro) –
  • 1 luglio – una indagata in stato di libertà di anni 20, rom di origine serba, per furto in concorso con una connazionale di anni 12 e quindi inimputabile per tentato furto in abitazione –
  • 4 luglio – una indagata di origine rumena di anni 32 per  furto aggravato in abitazione in Via del Circuito –
  • 11 luglio – un arresto per furto in abitazione di un pregiudicato locale per tentato furto aggravato in un’abitazione situata sul Lungomare Matteotti-
  • 12 luglio – una giovane rom di origine serba di diciassette anni  rintracciata in zona centro, destinataria di misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale per i Minorenni di Roma per aver compiuto numerosi furti in abitazione nella capitale –
  • 12 luglio – una giovane rom di origine serba di anni 17 denunciata in stato di libertà per il reato di tentato furto in abitazione in zona centro –
  • 18 luglio – nr. 2 indagate in stato di libertà, giovani rom di origine serba di anni 16 e 22 per tentato furto in abitazione in C.so Vittorio Emanuele –
  • 22 luglio – denunciate in stato di libertà nr. 2 giovani rom, minorenni, di origine serba per tentato furto in abitazione (zona centro);
  • Denunciate in stato di libertà nr. 2 donne di 28 e 18 anni di origine serba con numerosi precedenti di polizia per furto, per essere state trovate in possesso di oggetti atti allo scasso in questa piazza Thaon de Ravel.

I consigli della polizia. “In molte occasioni”, riferisce il portavoce della questura, “i furti in abitazione sono stati agevolati da leggerezze e gravi disattenzioni delle vittime, che spesso sono soliti non chiudere il portone a chiave, o lasciare, specialmente in questo periodo dell’anno, porte e finestre aperte, non attivare l’impianto di allarme o di videosorveglianza e lasciare la chiave della cassaforte inserita nella stessa”. A tal proposito, la stessa questura fornisce consigli che possono essere di rilevante utilità e spesso, se ascoltati, sono risultati essere efficaci per il  contrasto alla commissione di reati predatori come quelli in esame.

  • Rendere sicure porte e finestre – ideale è una porta blindata con serratura antifurto e spioncino – Chiudere il portone a chiave –
  • Installare in casa un sistema di antifurto elettronico collegato al 113 o al 112 o vetri antisfondamento o ricorrere alle grate –
  • Non tenere in casa grosse somme di denaro, gioielli o oggetti di valore –
  • Ricordarsi che luce e rumore tengono lontani i malintenzionati –
  • Se sei solo in casa tieni la porta protetta con la catena di sicurezza –
  • Se devi riprodurre una chiave incarica una persona di fiducia evitando di riportare sulla targhetta nome e indirizzo –
  • Se perdi la chiave di casa o subisci un borseggio cambia la serratura –
  • Assicurati, uscendo e rientrando, che la porta di casa e il portone del palazzo siano chiusi –
  • Non far sapere, se non necessario, se in casa ci sono oggetti di valore o casseforti –
  • Non divulgare, senza necessità la tua eventuale assenza dall’abitazione –
  • Sensibilizza i vicini di casa affinchè sia reciproca l’attenzione a rumori sospetti sul pianerottolo e nel palazzo. In caso di dubbio chiama il 113 –
  • Se, tornando a casa, trovi la porta aperta, danneggiata o chiusa dall’interno, non entrare, potresti provocare la reazione istintiva del malvivente che si vede scoperto –  chiama il 113 e attendi l’arrivo della pattuglia –
  • Nascondere in un posto sicuro la chiave della cassaforte –
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