Pescara. Un’esplosione, ieri sera, ha danneggiato la palestra Heat in via dei Peligni. Lo stesso boato, riecheggiato in mezza città, ha allarmato la vicina stazione dei vigili del fuoco e il vicino comando provinciale dei carabinieri, ma nessun incendio si è scatenato. Porte e vetri distrutti ma nessun ferito.
La stazione dei vigili del fuoco è distante poche centinaia di metri da via dei Peligni, il comando provinciale dei carabinieri ancora meno. Se si pensa che il boato che la notte scorsa alle 23:10 ha interrotto la quiete della fresca serata estiva si è sentito fino a Fontanelle è facile capire che l’allarme per l’esplosione che ha danneggiato la palestra Heat è arrivato rapido e senza bisogno di segnalazione ai pompieri e ai militari, accorsi dopo pochi attimi.
Inutile l’intervento dell’autopompa: nessun incendio si è scatenato, ma il marciapiede della traversa parallela di via Marconi era cosparsa di vetri in frantumi di qualsiasi tipo. Ignote le cause della deflagrazione, che fortunatamente non ha coinvolto nessuno: deserta la palestra durante la serata. Ma nonostante il grande allarme i danni, ancora non quantificati, sembrano essere contenuti al danneggiamento del portone della palestra e delle facciate di due edifici attigui: uno studio fotografico e un’agenzia pubblicitaria.
Le indagini, prese in carico dalla polizia, hanno già portato il ritrovamento dei frammenti di una bomba carta artigianale, costruita con una bomboletta spray contenente, probabilmente, polvere pirica. Anche i primi residenti scesi in strada, infatti, hanno raccontato di aver sentito odore simile a polvere da sparo. Si esclude, però, la pista del racket: il proprietario della palestra, l’ex pugile Simone Di Marco, ha riferito di non aver subito alcuna minaccia. E con grande forza di volontà, già questa mattina si è rimesso al lavoro per riparare i danni, garantendo ai suoi clienti la continuità dei corsi e dei servizi offerti dal centro sportivo.