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Incendio Campo Imperatore, il rogo non dà tregua: ancora fiamme sopra Rigopiano

Farindola. Ancora in corso l’incendio sul monte Siella, versante pescarese e teramano del Gran Sasso, nei territori comunali di Farindola e Arsita, subito sopra Rigopiano. Proseguono le operazioni di spegnimento da parte dei mezzi aerei – canadair ed elicottero – che da stamani stanno effettuando lanci.

Sul posto stanno operando Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali, Protezione Civile e volontari. L’area è estremamente impervia e proprio per questo è pressoché impossibile un intervento via terra. Ieri sera, a poche centinaia di metri dai resti dell’hotel Rigopiano – travolto e distrutto da una valanga lo scorso 18 gennaio, provocando la morte di 29 persone – è stata installata una vasca portatile per consentire all’elicottero dei Vigili del Fuoco di rifornirsi.

L’incendio si era sviluppato sabato sulla piana di Campo Imperatore. Le fiamme erano partite da un barbecue. Il rogo, dopo aver interessato le praterie della piana, nell’Aquilano, aveva raggiunto e superato la montagna circostante, bruciando prima la pineta e poi la faggeta, fino a raggiungere il versante pescarese e il monte Siella. La Procura dell’Aquila ha aperto un’inchiesta. Sei le persone identificate il giorno del rogo.

AGGIORNAMENTO. “Persiste una situazione difficile” sul monte Siella. Lo afferma il sottosegretario alla presidenza di Regione con delega alla Protezione Civile, Mario Mazzocca, in un report sugli incendi che negli ultimi giorni stanno devastando l’Abruzzo.

Oltre ai mezzi aerei, che per tutto il giorno hanno effettuato lanci, nell’area sono in azione una quarantina di uomini, tra Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali, Protezione Civile e volontari. In base all’evolversi della situazione, domani potrebbero esserne inviati degli altri.

Mazzocca fa sapere inoltre che il Comune di Farindola ha inviato alla Protezione civile regionale una nota per richiedere la possibilita? di avvalersi del personale del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) al fine di creare una linea tagliafuoco al di sopra del cono della valanga che lo scorso 18 gennaio ha travolto e distrutto l’hotel Rigopiano, provocando la morte di 29 persone. Nel canale della valanga, infatti, c’è abbondante presenza di detriti e legna secca, materiale che potrebbe prendere fuoco rapidamente.