Pescara, sfruttamento prostituzione: arrestati 3 giovani VIDEO

Pescara. La Squadra Mobile della Questura di Pescara, in collaborazione con l’omologo ufficio della Questura di Modena, a seguito di attività investigativa coordinata dalla Procura del capoluogo adriatico, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di tre albanesi, due uomini ed una donna, indiziati di avere fatto entrare illegalmente in Italia giovani connazionali al fine di sfruttarne la prostituzione.

AGGIORNAMENTO. In manette sono finiti Dritan Taco, albanese di 23 anni, Anxhela Avdiraj, 20 anni, e Endrit Gjella, 34 anni, che era già in carcere.

A coordinare l’indagine è stato il Pm della Procura di Pescara Gennaro Varone che ha richiesto le misure poi emesse dal Gip del Tribunale di Pescara Antonella Di Carlo.

Come hanno spiegato in conferenza stampa vice questore aggiunto Dante Cosentino e l’ispettore capo Costanzo Pastore, l’operazione è collegata a quella del 29 aprile scorso, quando la Polizia di Stato stroncò un traffico della prostituzione gestito a Pescara da gruppi di albanesi e romeni. Quell’indagine, proseguita nei giorni e nelle settimane seguenti, ha portato alla svolta odierna.

La Polizia ha accertato che il gruppo albanese continuava a far entrare ragazze in Italia e in Abruzzo per avviarle alla prostituzione. In particolare il terzetto, in questa seconda fase dell’inchiesta, aveva sfruttato due ragazze albanesi e una romena.

Il modus operandi era semplice e collaudato. Le ragazze arrivavano in Italia dall’Albania via mare e si spacciavano per turiste. Una volta a Pescara si prostituivano. Dopo gli arresti di aprile, infatti, il gruppo, per far fronte alle spese legali, si era prodigato per far arrivare le giovani in Italia.

Gli agenti della Mobile Pescarese hanno poi scoperto che uno dei tre albanesi, per qualche giorno, ospitò, in una casa Ater occupata abusivamente in via Rigopiano, alcune giovani da farle poi prostituire. Il 29 maggio scorso l’immobile Ater fu sottoposto a sequestro preventivo da parte della Squadra Mobile.

Le indagini proseguono.

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