Pescara, schianto nella notte a Fontanelle: 37enne muore a bordo di uno scooter

incidenteviatesino_cascoPescara. Un uomo di 37 anni è morto schiantandosi con lo scooter contro un muretto in via Tesino, alle porte di Fontanelle. Nessuno scontro con altri veicoli, forse la curva presa troppo veloce alla base dell’incidente. Stroncato dal colpo alla testa, ma non si esclude un malore.

Vani i tentativi dei soccorritori, che gli hanno praticato il massaggio cardiorespiratorio per quasi venti minuti: Valerio Savini, 37enne pescarese, è morto quasi sicuramente sul colpo dopo essersi schiantato contro un muretto di cemento a bordo del suo scooterone Phantom 150. L’incidente alle 2:30, che ha risvegliato gli abitanti di via Tesino e via Vicentino Michetti, due piccole traverse di via Tirino, ingresso est per Fontanelle.

La dinamica dell’impatto è abbastanza chiara, il dubbio rimane sull’insolita traiettoria percorsa dal mezzo. Sono i rumori uditi attraverso le finestre aperte e da una comitiva ancora sveglia per una festa di compleanno a far ricomporre i pezzi dei rilevamenti condotti dalla Polizia Stradale: hanno sentito il motociclo giungere a gran velocità e poi lo scarrocciare della carrozzeria che gratta contro l’asfalto. Nessun tonfo sordo tipico di un impatto frontale e soprattutto nessuna frenata stridente. Tantomeno l’urto con un altro mezzo o il rumore di un secondo motore. Quando i primi testimoni si sono precipitati in strada, dopo pochi secondi, c’era solo l’uomo, ritrovato a terra immobile all’imboccatura di via Tesino, riverso sul fianco destro, esanime. Pochi metri più avanti lo scooter sdraiato ma con danni lievi. Fatale è stato il curvone che spezza il lungo rettilineo di via Tirino, da sempre denunciato dai residenti come pericoloso a causa dell’alta velocità con la quale viene percorsincidenteviatesino_scooteronea. Nel pieno della curva, che Savini ha percorso in direzione mare-monti, c’è la lieve ma secca discesa di via Tesino. L’alta velocità ha aumentato la naturale proiezione della traiettoria verso l’esterno, dirottando violentemente il Phantom sulla destra: l’uomo ha perso quindi il controllo del mezzo, sfalciando una siepe con la fiancata sinistra ed urtando violentemente la testa contro il muretto di recinzione di un’abitazione privata. Un urto talmente forte da disarcionarlo dalla sella del motorino, che si è poi adagiato su un lato strisciando fino ad arrestarsi con le ruote contro un altro muro. Totalmente inefficace la protezione del piccolo casco indossato, la cosiddetta ‘scodella’, peraltro senza una minima imbottitura e visibilmente usurato, comunque non omologato per la guida degli scooteroni e fuori commercio da anni. Si è spaccato sulla parte anteriore, rimanendo comunque in testa a Savini, ma non gli ha risparmiato il trauma e la copiosa emorragia cerebrale. Allertati dai residenti, i soccorsi del 118 sono intervenuti in pochi minuti, ma a nulla sono valsi i venti minuti di massaggio cardiorespiratorio praticati con disperata ostinazione dai sanitari. Sarà il medico legale ad accertare se l’uomo possa aver avvertito un malore alla guida, ma sugli ultimissimi metri di asfalto prima dell’impatto ci sono i segni di una leggera frenata che dimostrano il cosciente, seppur tardivo e inutile, tentativo di recuperare la traiettoria.

Savini era residente in via Saline, traversa di via Aterno, dove abitava con i genitori e il fratello. Non era sposato, ma era padre di un bambino di pochi anni.

 

Daniele Galli


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