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Pescara, multe e rimozioni: la rivolta dei ciclisti

Pescara. Dopo la notizia delle venti biciclette rimosse dai vigili, si scatena il dibattito e la replica indignata del popolo delle due ruote: “Siamo noi ad essere stufi di legare le bici ai pali”. I pescaresi che si muovono in bici lamentano l’insufficienza delle rastrelliere e l’invasione dei pedoni sulle piste ciclabili.

La notizia è di ieri: la stretta dei vigili urbani, che hanno multato tre persone (32 euro cadauno) che scorazzavano in bici all’interno della stazione centrale e rimosso forzatamente ben venti biciclette legate a pali e alberi del centro e della riviera. Una contravvenzione, dato che la norma consente il parcheggio solo nelle apposite rastrelliere, che ha mandato su tutte le furie il popolo delle due ruote (senza motore). Tanti i commenti dei lettori, il più diffuso si riassume: “Prima mettete abbastanza rastrelliere, e poi potete fare le multe”. La ‘rivolta’ contro l’amministrazione comunale assume i tratti del traffico sostenibile: “Lo spazio per parcheggiare un’automobile consente di parcheggiare dieci bici. Anziché sottrarre spazio ai pedoni dove sono ubicate a Pescara la maggior parte delle rastrelliere, perché non convertire qualche posto auto in ciclo-parcheggio? Si contribuirebbe a rendere Pescara più ciclabile, meno inquinata e caotica”. Tra chi, più focosamente, minaccia di dare fuoco alla centrale dei vigili se gli rimuovessero la bicicletta e chi giudica la mossa dell’amministrazione Mascia retrograda, c’è anche chi evoca l’equità delle sanzioni: “Certo, è giusto che il sindaco faccia multare le biciclette mentre l’auto blu che lo aspetta per diversi minuti resti accesa ad inquinare! Complimenti!”.

Al di là della protesta popolare, molti richiamano l’attenzione su numerose pecche della mobilità ciclabile della città: “Pescara ha le piste ciclabili che sfociano nelle corsie di marcia delle macchine e in più posteggi per le bici non bastano”. E ancora: “Le rastrelliere sono rarissime e totalmente insufficienti. piuttosto, a quando la rimozione dei pedoni che pascolano regolarmente sulle piste ciclabili?”, replicando alla motivazione della campagna di controllo della Municipale: stretta contro i ciclisti per salvaguardare i pedoni.

La critica più concreta è quella dell’associazione Pescara Bici, che in una nota parla anche del decoro urbano, secondo il Comune violato dalle catene e dalle bici contro gli alberi: “Decoro urbano e sicurezza pedonale”, si legge, “sono già abbondantemente messi a dura prova dai parcheggi in doppia e tripla fila, sulle strisce pedonali e piste ciclabili”. Poi una domanda: “Circa 2800 ciclisti sono stati censiti a Pescara. Esiste una capacità adeguata per garantire parcheggio sicuro e decoroso a tale utenza, soprattutto nei periodi di afflusso turistico? Come si può invitare i cittadini ad usare la bici e lasciare a casa l’auto (così dichiarato dall’ Ass. Fiorilli) e poi fare cassa multando chi è costretto a legare una bici intorno a un palo?”

 

Daniele Galli