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Pescara, case Ater instabili: partono gli sgomberi FOTO

Pescara. Sono partite in mattinata le operazioni di notifica da da parte della polizia municipale per lo sgombero di una 70ina di famiglie residenti nelle palazzine Ater di via Lago di Borgiano, dopo l’ordinanza di sgombero urgente per l’instabilità degli edifici.

Ieri sera, infatti, a fronte di una comunicazione ricevuta dall’Ater di inidoneità statica di tre palazzine ai civici 14,18 e 22, il sindaco Marco Alessandrini ha sottoscritto un’ordinanza urgente di sgombero, a tutela della pubblica incolumità degli occupanti, assegnatari degli alloggi

Sul posto il sindaco e il suo vice Antonio Blasioli: la gestione degli sfollati spetta all’Ater, mentre il Comune ha aperto il Coc per coordinare le operazioni.

La comunicazione dell’Ater, proprietaria delle palazzine, fa a sua volta seguito ad alcune segnalazioni e ad una perizia di verifica disposta dall’Azienda l’indomani delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016 e affidata alla Labortec, che ha rilevato e certificato l’inidoneità statica degli edifici, su cui si provvederà alla verifica ulteriore circa i danni delle sollecitazioni sismiche.

234 PERSONE FUORI CASA

Ottantaquattro famiglie, per un totale di 236 persone, tra cui bambini, anziani e disabili, fuori casa a Pescara. Gli edifici in cui risiedono, tre palazzine dell’azienda per l’edilizia residenziale (Ater), in via Lago di Borgiano, sono a rischio sulla base di una relazione commissionata dall’Azienda stessa. Il sindaco, Marco Alessandrini, ha quindi firmato un’ordinanza, in cui dichiara “l’inagibilità totale dei fabbricati”, e ordina all’Ater “lo sgombero immediato” e “la demolizione”.

L’ATER, AL LAVORO PER REPERIRE ALLOGGI

Stiamo lavorando in sinergia con il Comune, il Coc e la Protezione civile e stiamo cercando di reperire alloggi di nostra proprietà attualmente liberi”. Lo afferma l’amministratore unico dell’Ater di Pescara, Virgilio Basile, a proposito dei tre palazzi di via Lago di Borgiano per cui è stata dichiarata l’inidoneità statica e di cui il sindaco ha ordinato lo sgombero.

“Abbiamo dieci alloggi subito pronti ed altri 18, prima occupati abusivamente, che hanno bisogno di alcuni interventi per poter essere assegnati – aggiunge – sono 28 alloggi, su un totale di 84 famiglie da sistemare. Stiamo valutando caso per caso come procedere, anche in base alle diverse situazioni dei residenti, e su questi aspetti si sta adoperando anche il Comune. Stamani, nel corso di una riunione in Prefettura, abbiamo fatto il punto della situazione”.

L’amministratore dell’Ater spiega anche che non è stato possibile pensare ad un piano di evacuazione e successiva sistemazione per due motivi: in primo luogo “un piano prevede disponibilità di locali e di denaro e noi anche per finanziare la relazione da cui sono emerse le criticità abbiamo dovuto reperire somme urgenti”; in secondo luogo “stavamo valutando la vulnerabilità sismica e non ci aspettavamo che sarebbe venuta fuori una inidoneità statica”.

“Tutto è nato dai recenti eventi sismici – dice ancora Basile – c’è stata paura tra la gente e ci sono state segnalazioni ripetute da parte dei residenti. È stata allora commissionata la relazione, che ha riguardato oltre 15 edifici elevati. Nel caso dei tre fabbricati sono emerse criticità significative. Non è una situazione da crollo immediato, ma su queste cose non si scherza, dato che dagli accertamenti è emerso un quadro preoccupante. Il primo pensiero – conclude – va ai cittadini. Stiamo cercando di eseguire lo sgombero con il massimo dello scrupolo”.

IL SINDACO, E’ LA PIU’ GRANDE EMERGENZA ABITATIVA DEGLI ULTIMI DECENNI

“Abbiamo a che fare con la più grande emergenza abitativa e sociale degli ultimi decenni, in una città dove storicamente la domanda di case è al primo posto nella lista dei bisogni primari, seconda, forse, solo a quella di occupazione”. Lo afferma il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini.

“Non è nostra intenzione lasciare solo nessuno e non lasceremo nessuno fuori casa – aggiunge – Al momento procediamo attraverso il reperimento di alloggi da parte dell’Ater, che ha la disponibilità di 8 appartamenti, assegnabili d’urgenza con delibera da domani. A questi se ne aggiungeranno altri 20 che hanno però bisogno di aggiustamenti, dunque disponibili non immediatamente. Da una ricognizione sul patrimonio comunale è emersa poi la possibilità di utilizzare l’immobile di via Valle Furci, dove sarà possibile ospitare fino a 30 persone, per gli altri sarà necessario ricorrere all’ospitalità negli alberghi nella prima fase emergenziale”.

“Per il futuro, stiamo lavorando con l’Ater e la Regione per verificare l’applicabilità del contributo dell’autonoma sistemazione, una pratica già adottata in occasione del terremoto dell’Aquila che consentirebbe alle famiglie di avere un alloggio in affitto con un contributo alle spese, a carico dell’Ater, fino a nuova sistemazione”.

“L’ordinanza – spiega ancora il sindaco – era necessaria e urgente e abbiamo messo a disposizione uffici e personale per coadiuvare l’Ater nella gestione delle operazioni di sgombero. I nostri uffici stanno inoltre provvedendo ad integrare l’ordinanza sullo sgombero emessa ieri, aggiungendo l’intimazione all’Ater di trovare una degna sostituzione delle abitazioni oggetto dello sgombero. Qualora entro 24 ore l’Azienda non dovesse farsene carico, agirà il Comune con le spese a carico dell’Ater”.

“Abbiamo in carico per l’emergenza 84 famiglie – aggiungono l’assessore alle Politiche della Casa Antonella Allegrino e il vice sindaco e assessore alla Protezione Civile Antonio Blasioli – alle quali va la nostra piena vicinanza e comprensione per la situazione che devono affrontare. Ci sono poi anche persone sottoposte a provvedimenti restrittivi e occupanti abusivi di alloggi o richiedenti sanatorie”.

“Grazie alla collaborazione operativa e piena dei nostri assistenti sociali, dei volontari degli Psicologi per i Popoli e delle associazioni di Protezione civile che operano in rete con il Comune – aggiungono – siamo riusciti a contattare la maggior parte degli assegnatari, ai quali sono state chieste informazioni circa condizioni sanitarie e necessità specifiche delle persone interessate dal provvedimento, in modo da stilare sia una lista delle priorità nella sistemazione, che conoscere meglio la situazione per ottenere le migliori condizioni per ognuno”.

IN 150 SCELGONO DI PASSARE LA NOTTE IN HOTEL

Alla notifica dell’ordinanza di sgombero ai residenti, hanno fatto seguito una riunione in Prefettura sulle modalità per gestire l’emergenza, l’incontro con gli assegnatari, avvenuto nella chiesa della parrocchia degli Angeli Custodi e, nel pomeriggio, una nuova riunione operativa a Palazzo di Città fra Comune, Regione e Ater, per predisporre il piano di prima accoglienza.

Centocinquanta le persone che hanno chiesto di essere ospitate negli alberghi, mentre le altre hanno trovato autonomamente una sistemazione. Alcune famiglie non vogliono lasciare le case, temendo atti di sciacallaggio. E’ stata chiesta alle forze dell’ordine una sorveglianza speciale delle abitazioni, per la tutela dei beni. Dal Comune, visti i timori dei residenti, fanno sapere che i fabbricati non verranno murati.