Pescara. La Squadra Mobile di Pescara ha denunciato per truffa tre persone che avevano comprato diverse partite di vino con assegni scoperti e si apprestavano a sparire nel nulla. Tredici aziende vinicole abruzzesi vittime delle truffe.
Erano dei veri e propri manager della truffa. Eleganti e insospettabili, acquistavano partite di vino in bottiglia pagando con assegni a vuoto e poi lo rivendevano. Quando arrivavano le prime richieste di pagamento, la banda si dileguava e la truffa ricominciava altrove.
Per questo motivo sono stati denunciati per associazione per delinquere finalizzata alla truffa D.M.D classe ‘60, residente a Loreto Aprutino, pregiudicato e D.E.T classe ‘59, nativo di Montesilvano (PE), senza fissa dimora, pregiudicato; mentre è stato denunciato per ricettazione R.D. classe ‘69, di Pescara, pregiudicato.
Si tratta di un filone di criminalità poco conosciuto, ma molto redditizio, quello scoperto dalla Polizia di Stato, grazie ad un’indagine della Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile di Pescara che ha consentito di individuare a Pescara, proprio in casa della persona denunciata per ricettazione, uno dei posti dove la merce truffata dalla banda veniva stoccata in attesa di essere rivenduta. Qui sono state trovate 600 bottiglie di vino, tutte restituite ai legittimi proprietari, che tuttavia sono solo una parte della merce truffata.
Dell’associazione criminale faceva parte anche una donna, che gli investigatori stanno ora cercando di identificare. Tra le vittime dei truffatori c’è anche il proprietario di un locale commerciale di Silvi, dove i malfattori avevano stabilito la sede legale della loro “azienda”, salvo poi sparire all’improvviso senza pagare l’affitto.