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Pescara, Forza Nuova prepara il presidio contro Equitalia

Pescara. Sbarca anche nel capoluogo adriatico l’onda di protesta contro Equitalia. Sarà Forza Nuova a tenere un presidio davanti alla sede pescarese dell’ufficio di riscossione dell’Agenzia delle entrate, bersagliato in tutto il Paese e accusato di mettere in ginocchio cittadini e imprenditori già sottomessi dalla crisi.

Martedì mattina un falso allarme-bomba, oggi arriva l’annuncio del gruppo locale di Forza Nuova a mettere in agitazione la sede di Equitalia di Pescara: il partito di estrema destra effettuerà un presidio di protesta davanti alla filiale di via D’Annunzio giovedì prossimo 24 maggio alle ore 10:00, per criticare i provvedimenti presi dal presidente del Consiglio sulla stessa agenzia, giudicandoli poco incisivi. “Non è ammissibile che Monti non comprenda la reale gravità della situazione”, commenta Marco Forconi, coordinatore regionale di Forza Nuova, “apportando nell’azione riscossiva dell’ ente delle piccole modifiche che alimenterebbero solo un prolungarsi dell’agonia da parte di famiglie ed imprese piuttosto che risolvere le situazioni debitorie delle stesse. A conferma di ciò è sotto gli occhi di tutti che, nonostante alcune correzioni sulla rateizzazione, non solo non è cambiato nulla ma la situazione si è ulteriormente aggravata e questo è dovuto ad una crisi sempre più mordente che non lascia spazio ad investimenti e ad uno Stato sempre più vorace che preleva attraverso una tassazione iniqua ed irrazionale”.

Forconi si esprime, inoltre, sull’attuale atmosfera di tensione, e sui ripetuti episodi di cronaca che hanno visto protagonisti numerosi uffici Equitalia: “Gli attentati alle sedi ed ai dipendenti di Equitalia sono una fisiologica conseguenza dell’atteggiamento arrogante che alcuni apparati dello Stato mantengono nei confronti del popolo italiano”, afferma, “Per allentare questa tensione, le risposte potrebbero essere: dare la possibilità a famiglie ed imprese di poter respirare per 6 mesi ed 1 anno mediante sospensione del debito per quei lavoratori che sono in documentata difficoltà economica a causa di licenziamento o situazione lavorativa precaria e per quelle aziende che rischiano il fallimento e che sono creditrici nei confronti delle amministrazioni locali ed allo stesso tempo debitori con lo Stato; dimezzare l’aggio della riscossione; eliminare totalmente le ipoteche; garanzia che in futuro non si procederà in alcun modo a dei prelievi forzosi sui conti correnti, soprattutto dei pensionati”.

 

Daniele Galli