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Montesilvano, ghetto via Ariosto: “Ok integrazione, ma rispettare regole”

Montesilvano. Incontro “costruttivo e cordiale”, questa mattina, in Comune, a Montesilvano, tra il sindaco Francesco Maragno, l’assessore alla Polizia Locale Valter Cozzi, Emilia Di Nicola segretaria generale Cgil di Pescara, Patrick Goubadia, responsabile regionale Immigrazione per la Cgil, Kader Konate, membro dell’associazione Alis (Associazione Lavoratori Immigrati Senegalesi) e Corrado De Dominicis della Caritas diocesana Pescara – Penne.

Nel corso della riunione è emersa la volontà congiunta di organizzare incontri e predisporre progetti che consentano la piena integrazione degli extracomunitari che da anni hanno deciso di stabilirsi a Montesilvano. Il sindaco ha posto l’accento sul tassativo rispetto delle regole per poter attivare una collaborazione seria e costruttiva, anche alla luce dei fatti che hanno portato allo sgombero delle due palazzine di via Ariosto e degli eventi che si sono susseguiti.

“L’integrazione si fa rispettando le regole, a cominciare da quelle basilari di civile convivenza del Paese ospitante – ha puntualizzato il sindaco Maragno -. Oggi più che mai è necessario uno sforzo comune per raggiungere risultati apprezzabili. In questo anche la comunità senegalese deve dimostrare il proprio impegno concreto. L’operazione di sgombero dello scorso 31 maggio, vogliamo ricordare, si è resa necessaria a causa di carenze igienico – sanitarie e strutturali rilevate dalla Asl e dai Vigili del Fuoco,  per tutelare la sicurezza degli stessi inquilini degli appartamenti. I mesi che sono intercorsi tra la firma dell’atto di sgombero, lo scorso novembre, e l’operazione sono stati caratterizzati da numerosi incontri, con diversi interlocutori e rappresentanti della comunità senegalese proprio per mettere tutti in condizione di trovare nuove sistemazioni. Ci siamo attivati, ben prima dell’intervento di sgombero per individuare soluzioni alternative, dedicando particolare attenzione ai nuclei familiari e alle persone con situazioni di difficoltà. Abbiamo anche proposto ricoveri temporanei alle persone sfrattate: alcuni hanno accettato le sistemazioni individuate, mentre purtroppo tanti altri hanno preferito non offrire alcuna collaborazione, rifiutando le proposte ricevute. Ora –  conclude il sindaco –  non possono più essere tollerati episodi di irregolarità, di violazione di legge o anche solo di mancato rispetto  delle regole di buon senso. L’auspicio è che attraverso la disponibilità e le proposte di collaborazione avanzate sia dalla CGIL che dall’associazione ALIS, si possa trovare una nuova e più fruttuosa chiave di dialogo e cooperazione, aperta anche ad altre associazioni, sensibili alla soluzione del problema”.