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Pescara, terremoti e scuole: ecco ‘Patto per Abruzzo resiliente’

Pescara. Rilanciare il territorio partendo dalla sicurezza delle scuole, affinché diventino priorità nella pianificazione. Il tutto con l’obiettivo di far sì che l’Abruzzo diventi regione pilota di un nuovo sistema replicabile ovunque. Queste le finalità del ‘Patto per l’Abruzzo resiliente’, sottoscritto stamani a Pescara.

L’accordo è stato sancito nel corso del convegno ‘Patto per l’ Abruzzo resiliente – Ridisegnare l’Abruzzo di domani è un’opportunità: Scuola, Economia, Territori e Prospettive”, che si è svolto oggi all’Aurum. L’iniziativa è organizzata dal Comitato scuole sicure Pescara e territorio regionale, associazione Giardini nel cuore Penne, associazione Scuole sicure Guardiagrele e Comunità rurale Serramonacesca.

All’evento, nel corso del quale sono stati proiettati video ed illustrati dati e strategie, hanno preso parte, tra gli altri, la presidente del Comitato scuole sicure Pescara e territorio regionale, Marzia Foglietta, la psicologa delle emergenze Federica Angelone, i genitori di San Giuliano di Puglia e Amatrice e i familiari delle vittime di Rigopiano, con delle toccanti testimonianze.

“Resilienza – dicono i promotori – è la capacità di affrontare eventi stressanti o traumatici e riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà. Resiliente è una popolazione, un’organizzazione o un sistema che, benché vulnerabile, diventa capace di resistere e persino di prosperare in seguito ad eventi distruttivi. La resilienza è un’opportunità”.

L’obiettivo è quello di “garantire la resilienza delle città” attraverso una vigilanza costante e attraverso il confronto con amministrazioni e istituzioni, cui verranno presentate anche proposte concrete. Per far ciò i promotori del Patto hanno elaborato un decalogo di 10 punti. Tra le criticità evidenziate vi sono i dati “non aggiornati” sulla qualità dell’edilizia pubblica scolastica, la normativa erdilizia “lacunosa”, la poca attenzione nel Masterplan su scuola, educazione e formazione, mentre bisognerebbe promuovere lo studio e l’applicazione di tecnologia edilizia all’avanguardia e antisismica, favorire accordi intergovernativi per la riduzione del rischio da catastrofe”.