Si tratta, in particolare, di due unità immobiliari con annesse aree di pertinenza e due motocicli intestati o comunque riconducibili, anche per interposizione fittizia, ai membri della famiglia residente a Montesilvano.
Il sequestro è il risultato di un articolato e complesso lavoro investigativo portato avanti dalle Forze di polizia. Le persone colpite dai provvedimenti risultano non aver svolto alcuna attività lavorativa o prodotto dichiarazione dei redditi. Da qui si è giunti alla conclusione che il patrimonio in loro possesso, accertato dalla Guardia di Finanza, non può che essere il prodotto delle molteplici illecite attività da questi compiute nel corso degli anni.
L’operazione, scaturita dalle indagini della Compagnia dei Carabinieri di Montesilvano, rende ancor più solida la collaborazione tra le forze di polizia avviata negli ultimi anni dall’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione di Polizia Anticrimine della Questura e dal Nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pescara che ha visto intensificare in maniera decisiva le attività finalizzate all’aggressione dei patrimoni accumulati illecitamente da parte di componenti di famiglie di etnia rom stanziate in provincia e tradizionalmente dedite a reati di varia natura (furti, estorsioni, usura, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti).
Si tratta, nella quasi totalità dei casi, di persone che, pur avendo accumulato ingenti patrimoni immobiliari nel corso degli anni, sono completamente sconosciute al fisco.
L’incisività di questa azione, dal 2007 ad oggi, ha portato al sequestro ed alla confisca per un totale di 18 milioni di euro e misure di sorveglianza speciale in capo a più di 80 persone.
Il commento di Marco Forconi, coordinatore regionale Forza Nuova. Non posso non nascondere una gioia immensa. Immaginavo che ci sarebbe stata una risposta immediata da parte delle istituzioni e questo provvedimento è certamente un chiaro segnale. Parliamoci chiaro, la guerra alla criminalità rom non è terminata ed è ancora ad una fase intermedia e tante sono le difficoltà nelle indagini e nell’esecutività. Molto, inoltre, deve essere ancora fatto nella zona popolare di via Rimini dove, proprio ultimamente, c’è stata un’impressionante recrudescenza vessatoria da parte di alcune famiglie rom, soprattutto abusive, nei confronti di pacifici ed onesti cittadini. A prescindere da chi sarà il prossimo sindaco, la soluzione a tutto è una sola: disincentivare la presenza dei rom in città. Montesilvano non vuole più sentir parlare di aggressioni, di minacce, di risse, di droga, di usura e non intende più sottostare agli atteggiamenti criminali ed incivili di molte famiglie rom. Ci vorranno mesi, forse anni, ma alla fine l’unica integrazione possibile sarà quella dell’espulsione delle mele marce. Alle istituzioni dico: continuate così, senza sosta, o continueranno le spedizioni ed i raid contro i rom.