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Falso ideologico, rinviati a giudizio l’ex manager ed un funzionario della Asl di Pescara

Pescara. Falso ideologico. Di questo dovranno rispondere l’ex manager ed un ex funzionario della Asl di Pescara, Antonio Balestrino e Tea Di Pietro, rinviati a giudizio insieme al responsabile della cooperativa Airone, Carlo di Berardino.

A deciderlo è stato il gup del tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea. La vicenda risale al 2009 e, nel mirino degli investigatori vi è l’estensione dell’appalto concesso dalla Asl alla società Airone per gestire il centro diurno per pazienti psichiatrici.

Secondo l’accusa, Balestrino e Di Pietro avrebbero attestato in maniera falsa i requisiti per fare in modo che l’appalto venisse esteso a quattro posti di semiresidenzialità del centro diurno per pazienti con doppia diagnosi. Di Berardino è considerato dall’accusa “il beneficiario e ispiratore della manovra illecita”. L’inchiesta, coordinata dal pm Gennaro Varone, ha preso il via da un esposto dell’associazione Codici relativa all’interruzione del servizio di assistenza psichiatrica affidato a due dottoresse a cui non era stato rinnovato il contratto. Le indagini hanno poi portato all’apertura di un fascicolo sull’estensione dell’appalto alla cooperativa Airone.

Il processo a carico dei tre imputati davanti al tribunale di Pescara prenderà il via il 23 novembre prossimo.