Per i rifornimenti del mezzo, ha riferito l’imprenditore, veniva utilizzata quasi giornalmente la carta di credito carburante in un distributore, ma le ricevute di questi acquisti non venivano mai consegnate in ufficio e, nonostante ciò, la ditta si vedeva regolarmente addebitate con fattura le somme. I Carabinieri hanno effettuato degli accertamenti e ieri hanno eseguito un pedinamento, che ha portato ai due arresti e alla denuncia.
Il camionista accusato di effettuare rifornimenti eccezionali è stato seguito dai militari dell’Arma lungo il suo tragitto, fino a quando si è recato in un distributore che però non risultava fra quelli convenzionati con la ditta per cui lavora. Una volta sceso dal mezzo, si è recato al bar mentre il benzinaio, dipendente della società che gestisce l’impianto di benzina, ha inserito la pistola nel serbatoio del mezzo, ma di fatto non ha erogato un solo litro di carburante. Dopo il finto rifornimento ha proceduto al pagamento, cioè alla transazione con la carta, addebitando la somma di 240 euro. A quel punto il camion è ripartito e i Carabinieri sono intervenuti bloccando il mezzo per controllare sia il serbatoio del veicolo che la colonnina del distributore.
Si è capito così che tra il camionista e il benzinaio c’era un accordo in base al quale venivano effettuate operazioni fittizie di rifornimento per un importo medio di 240 euro, da addebitare sulla carta carburante. Contestualmente alla transazione con la carta, una somma in contanti di pari importo veniva materialmente prelevata dalla cassa del distributore e suddivisa tra l’autista (a cui andava il 50 per cento) e i due benzinai dipendenti dell’impianto (a cui andava l’altro 50 per cento).
Nel corso della giornata i due benzinai provvedevano a far quadrare i conti man mano che venivano effettuati rifornimenti pagati in contanti in modo da far corrispondere le quantità di carburante erogate con gli importi incassati.
Il camionista, un uomo di 59 anni di Silvi, e il benzinaio, un uomo di 43 anni di Pescara, sono stati arrestati per il reato di truffa aggravata continuata in concorso con un altro benzinaio dello stesso impianto, non presente al momento del blitz. Si tratta di un uomo di 47 anni di Città Sant’Angelo che è stato denunciato a piede libero. E’ stata, inoltre, sequestrata la somma di 240 euro che i due arrestati si erano già divisi.
Da una prima verifica da parte della ditta di camion di Città Sant’Angelo, la truffa supera i 50 mila euro mentre gli accertamenti sul titolare dell’impianto di distribuzione hanno escluso un suo coinvolgimento . Gli arrestati, trattenuti nelle celle di sicurezza del Comando di Montesilvano, questa mattina saranno processati per direttissima.