Ad incastrare il presunto ladro sono state le impronte digitali lasciate sul passamano del balcone dell’ufficio. Tassoni, infatti, qualche giorno prima del furto, avvenuto a settembre scorso, ha raggiunto lo studio del suo difensore per una consulenza legale ed è stato allora, molto probabilmente, che è maturato il proposito di mettere a segno il furto, realizzato nei giorni successivi. La polizia scientifica ha accertato che il ladro si è introdotto nello studio passando da una porta finestra al primo piano, lasciata aperta a causa del caldo. Ora Tassoni ha un altro legale di fiducia.