Pescara. Centinaia di persone hanno protestato a Pescara contro il declassamento dell’ospedale di Popoli. La manifestazione indetta dalla movimento ‘Avanti tutta’ ha raccolto adesioni dai comuni intorno all’area di Popoli.
Punto di concentramento dei manifestanti è stato l’inizio di viale Bovio; poi il percorso fin sotto la sede della Regione per “chiedere conto ai vertici regionali”. Hanno aderito sindaci, che sfilano con la fascia tricolore, e lavoratori, non solo del nosocomio popolese ma di tutto il circondario.
I manifestanti, circa 400 secondo la Questura, sono arrivati a Pescara con otto pullman e numerose automobili. Il rumoroso corteo, tra cori, striscioni e slogan, ha percorso viale Bovio fino a raggiungere la sede della Regione Abruzzo. Insieme a tanti cittadini c’erano molti sindaci dei Comuni della Val Pescara e della Valle Peligna, in fascia tricolore e con i gonfaloni.
“Non aspettiamo passivamente la chiusura di un ospedale che è da sempre un punto di riferimento per il territorio. Non abbandoneremo la lotta”, hanno detto più volte i manifestanti. Sottolineando che “l’emendamento Castricone è importantissimo e ci restituisce un minimo di tranquillità”, il primo cittadino di Popoli, Concezio Galli, ha affermato che “la presenza di tanti sindaci così numerosi è un segnale fondamentale, perché sono gli unici difensori delle aree interne”.
I manifestanti hanno chiesto a gran voce di incontrare il presidente di Regione, Luciano D’Alfonso, che però non era in sede. Per tutta la durata della manifestazione, Polizia, Carabinieri e Polizia municipale hanno vigilato affinché l’iniziativa si svolgesse senza problemi.
I sindaci dei comuni della Val Pescara e della Valle Peligna che hanno aderito alla manifestazione promossa contro il declassamento dell’ospedale e i rappresentanti del comitato ‘Avanti tutta’ in segno di protesta rifiutano di incontrare il vicepresidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, delegato dal governatore a confrontarsi con loro sul tema. Un leggero ritardo di Lolli, bloccato da altri impegni istituzionali, ha spinto i primi cittadini a lasciare la sede della Regione.
“Noi sindaci ce la mettiamo sempre la faccia e non ci tiriamo mai indietro – dice il primo cittadino di Popoli, Concezio Galli, affiancato dai colleghi – Quindi sarebbe stato opportuno che il rappresentante della Regione avesse il buon senso di parlare con noi ed ascoltare le nostre richiesta, assolutamente condivisibili. Dobbiamo prendere atto che non c’è la volontà di affrontare questo tema. Noi non molleremo, continueremo la battaglia”.
“Voglio ringraziare tutti i colleghi presenti – aggiunge – a dimostrazione della compattezza del territorio e di quella parte di Abruzzo. Semplicemente questa mattina ci aspettavamo di poter parlare con il presidente della Regione. Sarebbe stato un grande segno di rispetto nei confronti di quelle popolazioni che oggi stanno pagando un prezzo pesante, perché noi veniamo penalizzati su tutti i fronti. La sanità pubblica va difesa a tutti i costi perché i nostri cittadini hanno gli stessi diritti di quelli della costa”.
Il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, venerdì 7 aprile incontrerà una delegazione del comitato ‘Avanti tutta’ ed i sindaci della Val Pescara e della Valle Peligna, che si battono contro il declassamento dell’ospedale di Popoli. L’appuntamento, fissato a margine della protesta di stamani, dopo che i sindaci hanno rifiutato di incontrare il vicepresidente Giovanni Lolli, è per le 8, nella sede della Regione, a Pescara.
D’Alfonso, come anticipato ieri sulla sua pagina Facebook, ricordano alla Regione, “era impegnato a Teramo in un convegno fissato da tempo e al quale partecipavano diverse figure istituzionali di primo piano”.
“Nella vicenda dell’ospedale di Popoli – ha detto ai giornalisti il vicepresidente Giovanni Lolli al termine della manifestazione – ci sono due elementi di novità: l’emendamento approvato dalla Camera, con cui si dispone per tre anni la sospensione dell’applicazione del decreto Lorenzin, e il voto di ieri nella commissione Sanità del Consiglio regionale con cui è stato deciso di istituire un tavolo che dovrà valutare, insieme all’assessore competente, il percorso da adottare per il nosocomio popolese”.
“Quindi – ha concluso – massima disponibilità al dialogo, tenendo conto che la struttura si deve inserire in un disegno regionale, altrimenti si fa solo a gara a chi strilla di più. Mi dispiace che non ci sia stata l’opportunità di cominciare a confrontarsi già oggi”.