Pescara, flop della protesta dei Forconi: casello sgombro e pochi manifestanti

protestaforconipescaraPescara. L’approdo abruzzese del ‘Movimento dei forconi’ fa flop. La protesta popolare che dalla Sicilia promette di risalire tutto lo stivale avrebbe dovuto attuare, oggi pomeriggio, il blocco del casello autostradale A14 di Pescara Nord: ma in realtà si è rivelata una protesta locale. Svincolo libero e traffico regolare, solo uno sparuto gruppo di manifestanti sta occupando una strada comunale adiacente.

Più che la protesta dei forconi si potrebbe dire la protesta “di Forconi”. La maiuscola cade sul cognome del coordinatore regionale di Forza Nuova, Marco Forconi: è lui che dalle 17:00 si è messo a capo della manifestazione fin da ieri spacciata per il passaggio locale della sommossa popolare originatasi in Sicilia due giorni fa. Il tam-tam su Facebook e sulla rete aveva annunciato il maestoso blocco del casello dell’A14 di Pescara Nord. Ma se tutti si aspettavano colonne di tir e cortei urlanti, in realtà la protesta si è consumata con una cinquantina scarsa di persone, giovani perlopiù, capeggiata dall’esponente del movimento di estrema destra.

“Più forze dell’ordine che manifestanti”, commentano i passanti sul posto. Il blocco c’è stato, ma del bivio per via Salara, strada parallela allo svincolo, solo una piccola traversa della frazione di Marina di Città Sant’Angelo. Il sit-in si è svolto sul piazzale antistante la filiale di una banca: seduto tra la piccola folla, Forconi ha pacificamente riferito quanto “la gente mi chiede di fare la rivoluzione”. Discorsi più o meno rispecchianti quanto detto dagli indignati isolani. Per alcuni passanti, però, il dibattito è risultato fuori luogo: “Si sono messi a parlare anche della tessera del tifoso”, commenta un ragazzo, “ma che rivoluzione vogliono fare?”.

 

‘Bufala’ annunciata? In realtà già dal primo pomeriggio sulla pagina Facebook della manifestazione (Movimento Dei Forconi Pescara) era stata diffusa una nota questa nota, che diffidava dal collegare la protesta in programma a qualsiasi movimento o partito politico: “Movimento dei Forconi Italia’ non ha nulla e dico e ripeto nulla a che fare con ‘Forza Nuova e con nessun altro partito o associazione. La protesta appartiene a tutte le persone che ne vogliano condividere gli ideali di protesta verso uno stato assente e vessatorio. La pagina è a disposizione di tutti e mai e poi mai abbiamo inneggiato ad altri movimenti”. E invece, alcuni militanti di Onda d’Urto, movimento sempre orbitante attorno all’estremismo di destra, hanno srotolato uno striscione tricolore con numeri romani, suscitando lo sdegno di chi voleva mantenere il rispetto apartitico dell’iniziativa; e proprio Forconi ha provveduto a far nascondere immediatamente lo striscione. Volantini maggiormente “indipendenti” e denuncianti la delusione per ogni partito politico sono stati poi diffusi, mentre con il passare del tempo hanno fatto comparsa alcuni forconi di legno, simboli originali della protesta. Ma a dare adito alla scarsa presa avuta dal movimento sul territorio Pescarese resta l’esigua partecipazione; sintomo che, come in tutto il Paese, tra la gente sta prendendo piede la sfiducia in una protesta tacciata di avere fila politiche o “oscure” a tirarla.

 

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Daniele Galli


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