La decisione del Consiglio di Stato rappresenta una vittoria da parte dell’amministrazione di Luigi Albore Mascia che aveva fatto della realizzazione del Ponte Nuovo nell’area ex Camuzzi uno dei capisaldi del suo programma di governo. Il Consiglio di Stato, con il suo primo pronunciamento, ha di fatto accolto le ragioni del Comune, che ha impugnato la sentenza del Tar. E’ stato deciso, in sostanza, che l’interesse pubblico per la realizzazione dell’opera risulta prevalente rispetto a quello privato, tenendo conto della rilevanza del Ponte Nuovo per il potenziamento della viabilità cittadina, nonché la necessità di non disperdere i finanziamenti disponibili.
“In tutti questi mesi”, rendono noto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e l’assessore Marcello Antonelli, ufficializzando la decisione adottata dal Consiglio di Stato nella giornata di ieri e comunicata dall’avvocato Tommaso Marchese, difensore del Comune di Pescara, “con i nostri uffici legali e tecnici abbiamo ritenuto opportuno procedere con la sospensione temporanea delle procedure di gara, partite ufficialmente lo scorso 9 giugno. E’ stato deciso di muoversi su un doppio binario: da un lato riprendendo la progettazione per correggere le perplessità sollevate dal Tar, con una revisione del prezzario e dei costi, inevitabilmente aggiornati e dunque saliti. Dall’altro abbiamo però anche impugnato la sentenza del Tar presentando ricorso al Consiglio di Stato”.
Il Ponte Nuovo sarà carrabile e, come previsto nelle planimetrie, verrà realizzato a monte del Ponte D’Annunzio e collegherà direttamente via Lago di Campotosto con via Gran SassoL’opera è considerata “di elevato valore strategico per il miglioramento dei collegamenti con l’Area Urbana Vasta”. L’asse consentirà l’attraversamento urbano nord-sud, evitando di passare per il centro, assicurando, da un lato, lo snellimento della mobilità e, dall’altro, la possibilità di collegamenti più rapidi ed efficienti. Non solo: anche rispetto alla principale via di penetrazione nella città da ovest, ossia l’asse attrezzato, la struttura permetterà una connessione diretta con poli nevralgici, come l’area di risulta a nord, e, a sud, il nuovo Polo giudiziario, l’università e il futuro Polo direzionale-amministrativo. Inoltre il Ponte consentirà in modo diretto lo smistamento del traffico veicolare verso le aree già destinate nel Piano triennale delle opere pubbliche ad accogliere i principali parcheggi di scambio del territorio, ossia quelli delle aree di risulta, passando direttamente da via Gran Sasso, ed evitando alle auto di penetrare nel centro della città, come in corso Vittorio Emanuele, e quelli di Porta Nuova già realizzati in via Misticoni. Ora si attende l’esame e il pronunciamento nel merito da parte del consiglio di Stato.
Daniele Galli