Pescara. Avviare le procedure di dragaggio e individuare un sito di conferimento a terra. Erogare ammortizzatori sociali per la marineria e per le imprese colpite dall’emergenza. Infine predisporre le misure per il piano regolatore portuale. Questi gli impegni assunti dal presidente della Regione Gianni Chiodi nei confronti dei pescatori e degli armatori accorsi oggi all’Aquila.
L’incontro al palazzo della Regione si è concluso con un verbale, sottoscritto dai rappresentanti politici e della marineria che sono arrivati nel capoluogo a bordo di una serie di autobus partiti da Pescara. Sei, in particolare, i punti su cui si è concentrata l’attenzione del governatore e dei consiglieri del Pdl: la cassa integrazione per il personale in servizio sulle imbarcazioni, il sostegno con fondi comunitari alle imprese colpite dal mancato avvio delle operazioni di dragaggio, le controanalisi sui fanghi dragati dalla darsena commerciale da parte dell’Ispra, l’individuazione di un sito di conferimento a terra dei materiali, l’avvio del piano regolatore portuale e, infine, un accordo con l’Abi (Associazione bancaria italiana) per sospendere temporaneamente la restituzione dei prestiti alle imprese in affanno del settore ittico.
L’accordo è stato sottoscritto nel corso di una riunione ristretta tra il presidente della Regione Gianni Chiodi, il commissario del Porto di Pescara Guerino Testa, il sindaco Luigi Albore Mascia, i rappresentanti dell’Associazione armatori, il presidente della Camera di commercio Daniele Becci e il Forum economia e sviluppo “per far fronte alla grave crisi che investe il porto di Pescara di fatto paralizzato per il mancato avvio del dragaggio dei fanghi”. Nel corso della riunione, alla quale erano presenti gli assessori Mauro Febbo, Carlo Masci e Alfredo Castiglione, il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e i consiglieri Lorenzo Sospiri, Federica Chiavaroli e Alessandra Petri, il presidente Chiodi ha confermato tutta la sua disponibilità ad assumere “tutte le iniziative necessarie e indispensabili per avviare le operazioni di dragaggio” e per “avviare le procedure burocratiche legate all’erogazione degli ammortizzatori in deroga alle imprese della marineria colpite dall’emergenza”.
Chiodi avvierà un contatto con l’Ispra per la ripetizione, nel più breve tempo possibile, delle analisi dei fanghi dragati ed evitare lo stallo in cui si trova da settimane lo scalo. Inoltre si impegnerà all’erogazione, nei limiti e nelle indicazioni di legge, della cassa integrazione in deroga agli imbarcati e si metterà in contatto con il direttore dell’Inps di Pescara per accertarsi delle reali condizioni e difficoltà tecniche che non permettono allo Stato di erogare gli ammortizzatori sociali al personale di marineria. Toccherà poi al comandante della Capitaneria di porto Luciano Pozzolano di dichiarare il dragaggio “evento straordinario”, dopodiché la Regione dovrà notificare all’Unione europea le procedure in deroga per il sostegno finanziario alle imprese.
La Camera di Commercio di Pescara, invece, ha sollecitato un incontro l’Abi regionale al fine di “esplorare possibilità di sospendere temporalmente le condizioni in essere dei prestiti erogati alle imprese nel settore della pesca interessate dall’emergenza”. L’impegno è stato assunto alla luce della protesta di alcuni armatori che, non potendo lavorare per questioni di sicurezza legate al mancato dragaggio del porto, rischiano il fallimento per i prestiti e mutui contratti.
Resta lo scetticismo dei pescatori e degli armatori, accorsi in centinaia all’Aquila per parlare con il presidente Chiodi, la marineria pescarese sceglie di non far rientrare la protesta e di lasciare le imbarcazioni ormeggiate al porto, evitando le uscite in mare per ragioni di sicurezza. All’amarezza degli operatori si contrappone l’ottimismo del centrodestra. “Siamo uniti e solidali con la marineria in una battaglia che punta a salvare il nostro porto e a difendere la città”, annunciano il sindaco Albore Mascia e il consigliere regionale Sospiri, “non vogliamo farne una questione di campanile, ma le ultime paradossali e grottesche vicende il nostro territorio ci inducono a pensare che il ruolo sempre più centrale svolto da Pescara non piaccia a qualcuno. Comunque ora dobbiamo pensare a risolvere con provvedimenti concreti il problema per restituire serenità alla marineria”.
“Nel corso del vertice odierno”, concludono Mascia e Sospiri, “sono stati individuati misure precise e impegni sostanziali assunti in prima persona dal Presidente Chiodi. Entro primavera vogliamo che il piano regolatore portuale sia approvato dal consiglio comunale”.
Daniele Galli