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Città Sant’Angelo, l’Ugl contro Villa Serena: “Contratto nazionale non rispettato”

Città Sant’Angelo. Conteggio ferie, monte ore, mansioni diverse da quelle retribuite: l’Ugl Abruzzo attacca i vertici della strutta sanitaria Villa Serena di Città Sant’Angelo: “Da mesi chiediamo che per tutti i dipendenti venga correttamente applicato il contratto nazionale del lavoro”.

“Negli incontri richiesti ed ottenuti”, si legge in una nota del sindacato, “in realtà si sono avute solo rassicurazioni circa la risoluzione delle problematiche che, sono rimaste lettera morta con l’unico scopo di far trascorrere tempo senza che si addivenisse ad alcuna soluzione”.

“Nella cessione del ramo d’azienda dalla casa di Cura S, Camilla”, afferma l’Ugl, “86 lavoratori sono stati acquisiti dalla clinica Villa Serena, l ‘Ugl non firmò il verbale suscitando anche perplessità inopportuna di qualche sigla sindacale. In realtà le rappresentanze sindacali Ugl chiedevano che al personale ausiliario assunto con contratto part time a 18 ore, si potesse  aumentare  di qualche ulteriore ora, soprattutto perché nella maggior parte dei casi si trattava di persone unico sostentamento per la famiglia.  La nostra richiesta allora non venne accettata. Nel tempo a seconda dell’esigenza della Clinica sono stati concessi aumenti di ore ma solo per tempo determinato”.

“Un episodio grave è accaduto nel mese di gennaio  2017”, aggiunge ancora il sindacato, “quando  Villa Serena ha deciso di assumere nuovi ausiliari a tempo indeterminato, a tempo pieno, contravvenendo anche alla normativa vigente che, prevede in caso di nuove assunzioni a tempo indeterminato, di trasformare prima i contratti part time esistenti, e poi eventualmente procedere alle ulteriori assunzioni”.

“L’azienda”, conclude l’Ugl, “da noi sollecitata a procedere alla trasformazione immediata degli ausiliari part time già in forza ad oggi anche alla luce di una diffida inviata dal legale ha continuato ad ignorare le nostre sacrosante richieste. Pertanto si sta valutando anche la proclamazione di uno stato di agitazione in tal modo le nostre richieste inascoltate saranno valutate nelle sedi preposte”.