Pescara. Esplode l’epidemia di morbillo a Pescara, dove nell’ultimo mese sono state decine e decine i casi registrati dall’ospedale civile.
Da febbraio, 75 i pazienti passati dal reparto Infettivi e 25 i ricoveri per i casi più gravi: coinvolti soprattutto gli adulti tra i 30 e i 40 anni che non si sono sottoposti a vaccinazione.
L’epidemia si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta l’Italia, con ben 14 casi in Piemonte nei primi due mesi del 2017, mentre in Romania sono state 17 le vittime registrata dallo scorso settembre. Una malattia, quella dei puntini rossi, che in età adulta può portare a gravi complicazioni, respiratorie e cardiache, broncopolmonite, fino all’encefalite.
«C’era da immaginarselo», ha commentato al quotidiano Il Centro Carla Granchelli, direttore dell’Unità operativa Igiene Epidemiologia e Sanità pubblica della Asl pescarese, «generalmente l’epidemia di morbillo ha un ciclo ogni quattro anni. L’avevamo avuta nel 2012 ed è tornata. Il piano nazionale di eliminazione del morbillo 2010- 2015 ha fallito ed ecco il risultato».
«È un’epidemia grande», ha confermato sempre al Centro Giustino Parruti, primario di Malattie infettive dell’ospedale civile, «che sta riguardando soprattutto la fascia tra i 30 e i 40 anni di soggetti non vaccinati, persone finora protette dalla relativa immunità “di gregge”. Ma col calo generale delle coperture vaccinali, questa fascia scoperta dal vaccino ha contratto la malattia. Di qui i ricoveri e l’alto numero di consulenze che abbiamo avuto in reparto, ma che di fatto sono solo la punta dell’iceberg, perché da noi non sono arrivate le forme più leggere».