Pescara: dragaggio mancato, “disastro economico per 68,5 milioni”

becci-danielePescara. Danni per 63 milioni e mezzo: a tirare il conto sotto la lunga lista di eventi che hanno bloccato il dragaggio del porto è Daniele Becci, presidente della locale Camera di commercio. Un “disastro economico” che ha coinvolto pesca, turismo e indotto, spiegato oggi in conferenza stampa.

Dopo i tanti tentativi falliti, è stata la magistratura a bloccare per l’ennesima volta il dragaggio del porto canale e della darsena commerciale dello scalo pescarese. Dopo un anno, tra discariche fuori norma e pesticidi ritrovati nei fondali, per Daniele Becci, il danno economico accumulato è pari a a 68,5 milioni di euro: 38,5 ce l’ha rimessi il settore della balneazione, 10 quello della pesca e 15 alle attivita’ del traffico marittimo commerciale e turistico. La denuncia e’ arrivata oggi durante una conferenza stampa tenuta alla presenza del commissario del dragaggio Guerino Testa.
Becci ha parlato di “disastro economico” e ha sottolineato quanto confidasse nell’ultimo dragaggio appaltato, quello stabilito dalla gestione commissariale: “Eravamo certi che si fosse trovata una soluzione e ora aspettiamo delle risposte, sia per quanto riguarda il porto di Pescara sia per il porto turistico”, ha detto.. Il presidente della Camera di commercio ha anche contestato le dichiarazioni rilasciate ieri da alcuni ambientalisti sui lavori in corso sulle sponde del fiume Pescara. “Siamo esterrefatti – ha detto – da tanta superficialita’ che crea un danno incredibile”. Nessuna polemica da parte di Becci nei confronti della magistratura ma ha chiarito che “non puo’ proseguire questo stato di stallo”.

 

“Qualcuno gioca con la pelle dei pescatori”. “La marineria pescarese non merita questo ennesimo affronto. Occorre che tutti facciano qualcosa. Regione, Provincia e Comune di Pescara. Non si può perdere altro tempo”, così il consigliere comunale indipendente Adele Caroli, interviene dopo la conferenza della Ccia. “C’è qualcuno che sta giocando con la pelle dei pescatori che rischiano quotidianamente la vita. Le condizioni meteo fino ad oggi sono state clementi, ma con l’arrivo della stagione invernale e delle piogge, i rischi di esondazione o di piena del fiume Pescara potrebbero diventare reali”, ha detto la Caroli, che spinge per concentrare gli sforzi  “sulle soluzioni alternative, come lo smaltimento in discarica. Credo che la Regione in questo caso debba sbloccare dei fondi. La marineria è allo stremo, e dopo Natale, potrebbe essere costretta ad incrociare le braccia. La chiusura del porto non è solo un problema politico, ed economico, ma soprattutto un problema sociale”, conclude.

 

Daniele Galli


Gestione cookie