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Pescara, Roberto Straccia: i cani portano in piazza Primo Maggio. L’appello del padre -VIDEO

Pescara. Ormai da una settimana non si hanno tracce di Roberto Straccia, lo studente marchigiano di 24 anni sparito mercoledì scorso mentre faceva footing sul lungomare. Tra fiaccolate e appelli tv, le ricerche portano a piazza Primo Maggio, ma il mistero sembra ancora lontano dalla soluzione.

Nessuno, tra quelli che lo conoscono, crede che Roberto Straccia si sia potuto togliere la vita o che possa aver cercato di scappare da guai o problemi. Roberto era sereno, particolarmente felice in questo periodo; quattro esami dalla laurea in Mediazione linguistica alla D’Annunzio di Pescara e proprio mercoledì mattina, alcune ore prima di sparire durante il consueto jogging sulla riviera, aveva addirittura richiesto la tesi. Lo dicono il padre Mario e la sorella Lorena che ieri mattina, dalle telecamere dell’emittente locale Rete 8, hanno lanciato un appello accorato per amplificare ulteriormente il messaggio d’aiuto lanciato immediatamente dopo la sparizione dagli amici su Facebook. Gli stessi amici e conoscenti che ieri pomeriggio, in oltre 300, hanno ripercorso il solito percorso d’allenamento di Roberto con una fiaccolata.

 

Un mistero che si tinge sempre più di giallo. Il 24enne di Moresco era solito uscire di casa senza portarsi dietro nulla, ad eccezione dell’Ipod e delle chiavi del portoncino della casa che condivide con i colleghi fuori sede della facoltà di Lingue. Nessun soldo dietro, nessun documento, nessun telefono cellulare che possa aiutare le ricerche; un gesto definito “normale”, che lo studente compiva ogni volta che usciva a correre, quindi non voluto per depistare. I sommozzatori dei carabinieri di Napoli, finora, non hanno avvistato niente nelle acque antistanti il porto di Pescara; gli elicotteri del XI reparto volo hanno avvistato solo un telone blu, scambiandolo vanamente per il Kway indossato dal ragazzo, così come ripreso sette giorni fa dalle telecamere di sorveglianza nei pressi del porto turistico. In città sono giunti perfino i cosiddetti cani molecolari, le migliori unità cinofile sulla piazza, addestrate a rintracciare ogni minima particella riconducibile all’oggetto  di ricerca; questi formidabili animali sono riusciti a portare i militari in piazza Primo Maggio, attorno al marmo della Nave di Cascella, il luogo in cui Roberto usava fare dietro-front durante l’allenamento per riprendere la via verso casa. I cani non sono andati oltre, ma l’unica pista disponibile, per ora, si ferma dove Roberto si è sempre fermato. Come detto da papà Mario: “i carabinieri hanno rivoltato telefono e computer di Roberto, e non é saltato fuori alcun punto d’ombra, per cui non abbiamo alcun appiglio”, per cui se come si spera, e come ipotizzato dall’unica segnalazione che dava il ragazzo vagare barcollante sulla spiaggia, Roberto vaghi non si sa dove in stato confusionale nelle ultime ore è stato costretto a dura prova anche dalle gelide temperature. “Non sappiamo cosa pensare”, aggiunge la sorella, che azzarda disperata: “qualcuno ce l’ha preso”.

 

Spunta un’altra pista: il lago della Pineta. Le ricerche, proseguite anche oggi, sono state deviate dai cani molecolari verso la Riserva dannunziana, altro luogo prediletto dagli amanti del footing. Le unità cinofile hanno seguito una seconda pista olfattiva riconducibile a Roberto, diretta proprio nella pineta; il parco è stato, quindi, chiuso al pubblico per approfondire la ricerca e i sommozzatori si sono immersi nel laghetto situato al centro dell’area verde per scandagliarne i fondali.

 

L’appello, rilanciato dalle parole dei familiari, è quello di fornire ogni minima segnalazione che possa essere utile a ritrovarlo, anche la più banale

 

 

 

Approfondimento: Roberto Straccia


Daniele Galli