Nella vignetta di Natangelo si vede Renzi che piange e dice:
“Abbiamo perso un voto. Forse gli altri 28 erano del Movimento 5 Stelle, ma chi può dirlo”.
I giovani democratici si rivolgono direttamente al vignettista:
“Con Jessica non abbiamo perso un voto, ma un volto: una compagna che tutti i giorni dedicava un pezzetto della propria vita a un’idea. Tu potrai anche non condividerla, ma lei si impegnava più di molti altri per rendere la sua città, la sua regione e il suo paese, posti migliori.
Nella tua vignetta non hai attaccato il Renzi, ma hai ferito noi e la comunità della quale facciamo parte, perché hai toccato un nervo scoperto e a poche ore dal momento in cui abbiamo ricevuto la notizia. Ci hai ferito e va bene così, ma ricorda che non sempre il cinismo è sinonimo di acume, ma spesso nasconde la svalutazione di tutto”.
“Purtroppo nel Pd, come già per la vignetta di Mannelli sulla Boschi, ci sono troppi dirigenti che non capiscono le battute. Sarà nostra cura corredare le vignette con una nota a margine per spiegargliele da ora in poi”.
Così il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, dopo le proteste dei giovani democratici nei confronti della vignetta su Jessica Tinari, morta nella tragedia di Rigopiano.