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Pescara: morto Gianni Cordova, fondatore della Lega Abruzzese Antidroga

Pescara. E’ morto oggi, all’età di 70 anni, Gianni Cordova, fondatore della Lega abruzzese antidroga.

Il sociologo pescarese, di origini siciliane, era ricoverato all’ospedale di Pescara a causa di un male contro cui, da tempo, si batteva.

Un lutto per l’intera città di Pescara, oltre che per il mondo del volontariato: nel 1991 fondo la Laad, comunità di recupero che, nella sede di viale Bovio, ha salvato centinaia e centinaia di persone, giovani soprattutto, dal tunnel della tossicodipendenza.

Ex consigliere comunale socialista, candidato sindaco alle primarie del centrosinistra del 2014, come rappresentate della società civile, gli ultimi 25 anni della sua vita li ha trascorsi a raccogliere fondi e contributi per far funzionare un centro in grado, grazie a una valida rete di collaboratori, di reintegrare gli emarginati.

Ed è proprio l’attuale sindaco, Marco Alessandrini, ad esprimere il cordoglio della città: “Pescara perde un concittadino che si è distinto per la tenacia dei progetti e la lungimiranza delle idee e per una grande, grandissima umanità. E’ stato un padre per tanti giovani che attraverso la comunità da lui fondata 26 anni fa, sono rinati, hanno potuto ricominciare un nuovo percorso di vita. Un grande esempio per tutto il mondo del sociale, di cui è stato da sempre un naturale e sorridente riferimento. La nostra città gli aveva attribuito nel 2015 la più alta benemerenza, assegnandogli il Ciattè d’oro, riconoscimento che si dà ai pescaresi che con le proprie storie hanno illuminato il nome della città”.

Altrettanto accorato anche il ricordo dell’intera Giunta comunale: “Con la sua vita e con la sua esperienza”, recita una nota, “Gianni Cordova è stato un riferimento per il sociale, grazie alla sua autorevole esperienza con la Laad, da lui fondata; è stato un collaboratore instancabile e disponibile anche per la manutenzione del verde cittadino, grazie al progetto che lo aveva portato alla gestione del parco di Villa Sabucchi e di altre aree verdi cittadine; è stato un riferimento culturale importante, da sempre, grazie anche alla passione che ha instillato in sua figlia Margherita, braccio operativo di tante iniziative, spesso ospitate anche nel parco”.

La camera ardente sarà allestita nella sede della Laad, in viale Bovio: domani i funerali.

Per l’occasione, l’Amministrazione comunale sarà presente con il gonfalone della Città di Pescara, come omaggio al Ciattè d’oro conferitogli nel 2015.

“Difficile spendere delle parole per Gianni perché si rischia di descriverlo solo in parte”, ricorda il presidente del Consiglio comunale, Antonio Blasioli. “L’ammirazione che provo per lui è sconfinata, un intellettuale al servizio dei più deboli, dei più bisognosi, degli emarginati e questo fa di Gianni un uomo speciale. Ciascuno dei ragazzi che è uscito dal tunnel della droga è la testimonianza viva di un cammino duraturo. La Laad vivrà ancora a lungo, ne sono certo”.

Messaggi di cordoglio arrivano anche dalla Regione Abruzzo: il presidente D’Alfonso lo ricorda con queste parole: “infaticabile punto di riferimento per il settore sociale, personalità luminosa nel mondo della lotta alla schiavitù della droga. La sua era un’intelligenza brillante e votata all’altruismo, e mancherà a tutti gli abruzzesi. Sono vicino alla famiglia, con cui condivido il dolore per la sua perdita”.

Anche l’assessore regionale alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, ricorda Cordova: “La morte di Gianni Cordova porta via un pezzo di storia della città di Pescara”. “Gianni Cordova con la sua Laad ha rappresentato veramente un’avanguardia nazionale nella lotta alla droga, nel recupero dei tanti giovani rimasti incagliati nei meccanismi infernali della tossicodipendenza. Anche lui, negli ultimi anni, ha lottato come hanno fatto i suoi ragazzi e come lui aveva insegnato loro. Coerente anche in questo, Gianni ha saputo leggere il disagio di questi anni, non tirandosi mai indietro, pensando comunque che c’era sempre una via d’uscita anche in quei lunghi tunnel fatti di angoscia e dipendenza”.

Cordoglio anche da Sinistra Italiana Pescara, che ricorda: “Gianni, avevi settant’anni ma avevi l’entusiasmo e la forza di un ragazzino. La tua famiglia allargata erano i tantissimi ragazzi che hai aiutato negli anni, togliendoli spesso dalla strada: avevi un approccio laico alla lotta alle tossicodipendenze e la tua cultura socialista ti ha sempre guidato come un faro nelle tantissime battaglie che hai condotto sul territorio”.

Il M5S Pescara: “Siamo grati a Gianni Cordova per ciò che ha fatto nella nostra città e per l’esempio meraviglioso che ha lasciato a tanti ragazzi in difficoltà. Gianni ha dimostrato con i fatti che c’è una speranza anche nelle situazioni più difficili”.

Anche il sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno, esprime le proprie condoglianze: “ Un grande uomo, sempre schierato a difesa dei deboli e degli emarginati. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo del sociale regionale. L’Abruzzo perde una persona speciale che ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri a ritrovare la forza persa a causa delle avversità della vita, a rinascere e ricostruire un futuro”.

Il mondo del volontariato ricorda la figura di Cordova:

l’associazione ‘Pescara mi piace’, rappresentata da Berardino Fiorilli e Armando Foschi, così ricorda quello che ha dato Cordova alla comunità: “Con Gianni se ne va uno dei volti belli e puliti del volontariato abruzzese, un uomo che dal nulla aveva saputo creare un patrimonio di esperienza importantissimo, schierando Pescara in prima linea nella lotta contro la droga, agli inizi degli anni ’90. Centinaia i ragazzi che, provenienti da ogni regione italiana, hanno trovato un rifugio sicuro nella sua struttura di viale Bovio, che in Gianni hanno trovato un secondo padre, capace di rigore ma anche di profondissima umanità, un uomo che a quei ragazzi non ha solo restituito identità, vita e futuro, ma li ha letteralmente condotti per mano nella riscoperta delle proprie capacità, competenze”.

Cordoglio anche dal presidente onorario dell’associazione ‘Ambasciatori della fame’, Geremia Mancini: “Gianni Cordova ha rappresentato, per anni, un “faro” nella nebbia della droga. L’ho conosciuto e stimato. Un uomo a cui Pescara deve tantissimo”.