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Università d’Annunzio, crolli e polemiche: gli studenti disertano l’inaugurazione dell’anno accademico FOTO

Pescara. Viene inaugurato oggi l’anno accademico dell’università d’Annunzio, ma gli studenti dell’ateneo di Chieti e Pescara disertano la cerimonia per protestare contro i problemi strutturali e amministrativi con i quali si trovano a combattere ogni giorno.

La protesta si manifesta con l’assenza, quella dell’associazione studentesca 360 Gradi, alla cerimonia di apertura dell’anno accademico che si celebra, in queste ore, nell’aula Magna del campus teatino della d’Annunzio.

Una protesta tesa a contestare, sull’onda delle polemiche per la gestione della didattica post-terremoto e durante il maltempo di metà gennaio, “tutte le mancanze dell’ateneo denunciate specie nell’ultimo periodo”, si legge in una nota del gruppo più rappresentativo degli universitari dannunziani.

“Carenza di personale all’interno delle segreterie, riduzione dell’orario di sportello della segreteria, professori che, causa maltempo, non si sono presentati in maniera del tutto arbitraria, nonostante la didattica dovesse essere garantita”.

Non solo il caos organizzativo lamentato, soprattutto per i fuorisede, da chi era impossibilitato a raggiungere l’università, tra Comuni isolati dalla neve e strade chiuse in diverse regioni. Gli studenti criticano e si preoccupano per le condizioni di sicurezza degli edifici: “Alcune aule”, prosegue 360 Gradi, “in particolare a Pescara, allagate a causa del maltempo, con impianto di riscaldamento non funzionante, sono state utilizzate ugualmente a fini didattici, determinando situazioni di rischio e disagio per studenti e docenti”.

A loro si aggiungono le voci dei Giovani Comunisti: “Infiltrazioni, crolli di contro-soffitti e allagamenti, problemi datati rimasti irrisolti ai quali si sommano nuovi danni”, afferma il coordinatore cittadino Paolo Mantini, “Studenti, professori e dipendenti costretti a fare slalom tra secchi pieni d’acqua ed interi spazi transennati. Emblematici i casi della sede di Farmacia a Chieti e del nuovo dipartimento di Lingue a Pescara, inaugurato lo scorso ottobre e costretto nei giorni scorsi a sospendere l’attività didattica a causa di nuovi cedimenti”.

“In tutto ciò fa da sfondo il fatto inaudito che l’amministrazione scavalchi e non prenda in considerazione il più alto organo di rappresentanza studentesca quale la Consulta”, conclude 360 Gradi, “Non solo prendendo in autonomia, e senza consultarlo, decisioni che lo riguardano, ma soprattutto per non aver preso minimamente in considerazione la posizione espressa”.