Non si fermano le ricerche nell’area dove fino a mercoledì scorso sorgeva l’hotel Rigopiano: a cinque giorni dalla valanga che lo ha travolto si spera ancora di trovare in vita qualcuno in qualche ‘sacca d’aria’ tra neve, detriti e strutture dell’albergo.
Il bilancio provvisorio del disastro è, di 11 sopravvissuti, 6 morti, l’ultimo individuato ieri, e 23 dispersi. Le operazioni di soccorso con decine di uomini sono proseguite anche la scorsa notte, nonostante la pioggia che anche stamani continua a cadere sulla zona.
Un vigile del fuoco che stava operando tra le macerie dell’hotel Rigopiano è rimasto lievemente ferito in un incidente avvenuto questa mattina. Il pompiere, mentre stava entrando all’interno della struttura per proseguire le ricerche dei dispersi, si è ferito ad una mano. Il vigile del fuoco è stato portato via in ambulanza, ma le sue condizioni non sono gravi.
Nel frattempo si cerca di capire cosa non ha funzionato nella macchina istituzionale e non ha permesso un soccorso più rapido. Alle 17,40 circa del 18 gennaio la Prefettura di Pescara avrebbe chiamato il direttore dell’hotel Rigopiano Bruno Di Tommaso per chiedere cosa stesse succedendo lassù, a seguito delle prime telefonate allarmate di Giampiero Parete. Di Tommaso, che si trovava a Pescara, alla funzionaria della Prefettura avrebbe confermato di non avere notizie di valanghe, anche se non aveva sentito di recente gli operatori rimasti a Rigopiano. E’ questo, secondo gli inquirenti, che potrebbe aver ingenerato il primo ‘equivoco’ sulla gravità degli eventi. I successivi tentativi di Quirino Marcella, allertato da Parete, sarebbero così stati definiti come ‘bufala’, assieme ad altri falsi allarmi valutati nella giornata convulsa del 18. Queste telefonate non sono state ancora acquisite dagli inquirenti, ma lo saranno a breve. In procura a Pescara intanto è in corso un vertice tra magistrati e forze dell’ordine per fare il punto sulle indagini.
Hotel Rigopiano, senegalese disperso aveva la residenza a Torino
Aveva da poco rinnovato il suo permesso di soggiorno, presso gli uffici della Questura di Torino dove risulta residente, Faye Dame, l’immigrato senegalese al lavoro all’hotel Rigopiano quando è stato travolto dalla valanga. L’uomo, 42 anni, aveva ottenuto il rinnovo del permesso esibendo il contratto di lavoro con l’albergo. Incensurato, agli uffici della Questura risulta regolare in Italia dal 2009. Il nome di Faye Dame è stato inserito soltanto ieri nella lista dei dispersi della tragedia grazie alla testimonianza di una coppia abruzzese, ospite dell’albergo nei giorni precedenti alla valanga. La presenza dell’africano è stata poi confermata agli inquirenti dal direttore dell’hotel, Bruno Di Tommaso.