La Nuova Pescara piace a Pescarabruzzo e Camera di commercio

nuovapescaraPescara. Rilanciata sull’onda del federalismo l’idea della cosiddetta Nuova Pescara, la macro-area che fonderebbe i comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore in una conurbazione da 200mila abitanti. Il pensiero originale del capogruppo regionale Idv, Carlo Costantini, è stata ripresa oggi dalla Fondazione Pescarabruzzo e dalla locale Camera di commercio.

Eguagliare e superare le grandi città della costa adriatica come Ravenna, Rimini o Foggia, che oscillano tra i 140mila e i 160mila abitanti. La macro-area che nascerebbe dall’unione di Montesilvano e Spoltore al Comune capoluogo produrrebbe un totale di 193238 abitanti (fonte Geodemo Istat al 1/1/2011): una concerta opportunità strategica che porterebbe la Nuova Pescara a competere con le altre città sullo stesso meridiano. Con il federalismo alle porte, Fondazione Pescarabruzzo e Camera di commercio hanno ribadito l’idea lanciata negli ultimi mesi da Carlo Costantini, riportandola all’attenzione pubblica e rafforzandola con uno studio del docente di Architettura dell’ateneo D’Annunzio Roberto Mascarucci. Una “piattaforma urbana organizzata” sulla quale dirottare i soldi provenienti dall’Unione europea nasce dal presupposto che è su questa direttrice che saranno convogliati i finanziamenti europei; è su questa che Nicola Mattoscio, presidente di Pescarabruzzo punterebbe “la politica regionale di sviluppo 2007/2013, che in scala nazionale ha introdotto tra le priorità strategiche la competitività e l’attrattiva dei sistemi urbani, promuovendo città metropolitane e sistemi intercomunali che favoriscano la diffusione di servizi avanzati, migliorando il collegamento con le reti materiali e immateriali”. “Questa la chiave del successo”, anche per  Daniele Becci, presidente della Camera di commercio di Pescara, sull’esempio di India e Cina. Guardare al futuro basandosi sul passato: accorato, tra i presenti, il collegamento storico con la nascita della città dannunziana, dalle fusioni dei Comuni di Pescara e Castellammare Adriatico. Ed è quest’ultimo citato a venire considerato il quarto municipio utile alla causa della Nuova Pescara. Se si aboliscono Province e piccoli Comuni, dunque, meglio giocare d’anticipo.

 

Daniele Galli


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