Pescara celebra i suoi primi 90 anni

Pescara. Celebrati oggi pomeriggio, con un consiglio comunale solenne, i 90 anni dell’unificazione di Pescara e Castellamare Adriatico, che ha dato i natali all’attuale capoluogo adriatico.

Era il 1927 e il 2 gennaio, grazie all’incremento demografico e allo sviluppo industriale di Castellamare Adriatico e Pescara (originariamente due piccoli centri urbani sorti sulle due sponde del fiume Aterno-Pescara), venne firmato il decreto di unificazione delle due città sotto il nome di Pescara e la costituzione della provincia omonima. L’11 gennaio ci sarebbe poi stata la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e il 12, con il nome di Pescara, la città avrebbe iniziato il suo cammino nell’era moderna.

Tante le autorità presenti in sala consiliare, dal vescovo Valentinetti al Prefetto Francesco Provolo; numerosi anche gli interventi celebrativi. “Celebrare il 90esimo anniversario di Pescara”, ha detto il sindaco Marco Alessandrini, “significa recuperare la nostra tradizione storica, la nostra identità culturale e i tanti personaggi che ne sono stati interpreti e artefici. Attingiamo a queste preziose memorie per cercare di fare sempre più grande questa nostra città, tramandando alle giovani generazioni il bagaglio delle esperienze e delle tradizioni che ci appartengono. Ricordiamo le sofferenze e le tragedie della guerra e dei bombardamenti subiti, che hanno comportato l’alto riconoscimento a Pescara della medaglia d’oro al merito civile. Celebriamo i 90 anni della nostra città, riflettiamo sul passato per proiettarci con orgoglio e rinnovato ottimismo #versoPescara2027, ancora e per sempre (Hæc est) Civitas Aterni Porta Aprutii et Sera Regni. Questa è la città di Aterno, porta degli Abruzzi e confine del regno”.

“Lo sviluppo di una città non può prescindere dalle proprie radici storiche e culturali”, ha sottolineato anche il Presidente del consiglio comunale, Antonio Blasioli, “anzi, la città deve rappresentare il libro di storia aperto di ogni cittadino e deve essere la sintesi dei valori che arrivano dal passato, perché idee, opere, valori e ideali rispecchino ogni singolo e la comunità nel suo insieme a cui appartiene. Noi dobbiamo quindi attingere a queste preziose memorie per accompagnare Pescara nel cammino verso il futuro tramandando alle giovani generazioni il bagaglio delle esperienze della cultura e delle tradizioni che ci appartengono con uno sguardo volto alle ambizioni che animarono l’unificazione: divenire la terza forza sull’Adriatico fra Ancona e Bari”.

Al contempo, è stata celebrata anche la nascita della Provincia di Pescara, e il presidente Antonio Di Marco ha voluto ricordare che, “è quasi paradossale che le celebrazioni che oggi hanno avuto luogo a livello comunale e ora provinciale stiano a sottolineare l’importanza della nascita di un ente come la Provincia, proprio dopo anni in cui si è dibattuto sulla sua presunta inutilità, rigettata di fatto con il fallimento della riforma costituzionale. Eppure – parafrasando la frase citata più volte dagli storici contemporanei che si sono occupati della questione – da quando il Governo di allora sancì la nascita di questa quarta Provincia d’Abruzzo, nulla, nella storia della nostra Regione, fu più come prima”.

Non è mancata la nota polemica, suonata per bocca del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle in merito al voto manifestato dai cittadini dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore alla consultazione referendaria del 25 maggio 2014 sulla fusione dei tre Comuni nella Grande Pescara e che ha visto il 64% di “sì” del totale degli elettori ed un plebiscitario 70% solo nella città di Pescara: “Il rispetto della volontà popolare è un obbligo istituzionale di chiunque sia chiamato a rappresentare i cittadini, che sia il Comune o la Regione”, ha proseguito la capogruppo Enrica Sabatini, “ed aldilà del partito o del movimento a cui apparteniamo, se la libertà, come sottolineava Jacques Rousseau, è l’autonomia di darci delle leggi, il rispetto passa nel promuovere quelle leggi che rispondano ad una inequivocabile volontà popolare”.

 

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