Pescara. Rigettato dal Tar il ricorso presentato da parte del Comune contro la Sorpintendenza dei Beni e Attività culturali de L’Aquila, che aveva posto il vincolo sullo stadio ‘Cornacchia’, al centro di un progetto di totale ricostruzione dell’edificio.
La sentenza del Tar infatti, emessa lo scorso 9 gennaio,conferma che lo Stadio Adriatico “Cornacchia” è un bene d’interesse culturale e come tale va gestito e tutelato.
Soddisfazione espressa da parte delle associazioni Forum H2o e Pescara Punto Zero, che rivolgono un appello al Comune:
“Si eviti il ricorso al Consiglio di Stato e si promuova la conoscenza e la corretta gestione dell’immobile”.
L’edificio, già oggetto di importanti lavori di ristrutturazione effettuati circa sei anni fa, in occasione di una delle edizioni dei Giochi del Mediterraneo, è al centro di un progetto che ne prevede la totale ricostruzione e l’incremento di un centro commerciale dotato di posti auto.
“C’erano idee a nostro avviso folli, in particolare quella di trasformarlo nell’ennesimo centro commerciale con 1000 posti auto, in uno dei pochi quartieri un po’ vivibili della città dove stanno prendendo piede anche alcuni negozi di vicinato”, proseguono i portavoce delle associazioni, che aggiungono:
“Siamo fiduciosi, però, in un ravvedimento operoso da parte dell’Amministrazione Alessandrini: si abbandoni l’idea di trasformare lo Stadio in un centro commerciale e non si proponga appello al Consiglio di Stato. L’Assessore Civitarese ci ha presentato delle linee guida per una riqualificazione urbana volta a far diventare Pescara la città del benessere. Per ora sono mere indicazioni. Ecco, rinunciare al ricorso al Consiglio di Stato sarebbe un primo segnale che si vuole cambiare rotta e andare veramente in quella direzione abbandonando progetti faraonici che farebbero solo gli interessi dei costruttori”.