Scopi ed esiti dell’esperimento, “che di fatto è una prima internazionale per metodo di rilevamento e campione”, sono stati illustrati stamani dall’assessore alle Attività produttive, Turismo e Grandi Eventi Giacomo Cuzzi, il presidente della Commissione Consiliare Commercio Piero Giampietro, il professor Edgardo Bucciarelli dell’Università d’Annunzio che ha realizzato le rilevazioni.
“La prima Notte Bianca è stata un investimento di soli 20mila euro, che ha prodotto un ritorno di 200.000 persone”; ha spiegato Cuzzi, “la seconda nonostante abbia combattuto contro il maltempo ha comunque avuto un riscontro perché i rinvii hanno comunque fatto arrivare gente in città”.
“Pubblicheremo la ricerca entro la fine dell’anno – ha detto il professor Bucciarelli – Il campione è costituito da 419 consumatori e 51 esercenti, abbiamo usato un protocollo inedito a livello internazionale, divenuto materia di studio all’Università Ca’ Foscari, dove è stata certificata la validità scientifica della rilevazione metodologica. Il 60 per cento delle 419 persone che si sono sottoposte volontariamente all’esperimento percepiscono un valore positivo del contesto e del consumo e hanno partecipato attivamente investendo sull’evento molto più di quanto avevano intenzione di fare”.
La prima sezione individua la risposta eccellente e inedita che invita a dare una precisa identità alla Notte Bianca di Pescara perché cresca ancora. La fascia più rappresentativa ell’utenza va dai 34 anni in su, il 50 per cento è in arrivo da fuori città ed ha un reddito medio. Malgrado le condizioni meteo averse e i rinvii, i dati motivano ad investire nuovamente in futuro sull’evento, con l’invito a diversificare ulteriormente l’offerta di beni e attività culturali in modo da configurare l’identità della Notte di Pescara nel mondo. Dai riscontri si evidenzia la necessità di potenziare i trasporti nell’area interessata, in modo che navette possano mettere in comunicazione tutte le varie zone degli eventi.
La seconda sezione riguarda la “parte intertemporale di consumo”, cioè le intenzioni di spesa dei potenziali utenti che hanno scelto Pescara e hanno investito su più fronti economici, dal food, al beverage, senza disdegnare abbigliamento e altri settori merceologici, oltre all’offerta culturale.
La terza parte riguarda l’indice del valore del consumo, che alla predisposizione positiva all’acquisto medio alta riscontrata nei consumatori, associa un grado di soddisfazione medio alto degli esercenti, che grazie alla Notte bianca hanno avuto introiti che altrimenti non avrebbero riscontrato. L’invito è ora a creare un tavolo per le idee più importanti, per capitalizzare questi valori e calibrare al meglio l’evento per la città, il territorio e tutti i suoi soggetti”.
Addentrandosi nei numeri, “Se la numerosità dei soggetti in assoluto è ad appannaggio del settore della ristorazione”, si legge ancora nello studio “la consistenza dei consumi effettuati è più elevata nel settore dell’abbigliamento in cui circa il 38% dei soggetti spende più di 41 euro, mentre nella ristorazione soltanto il 28% dei soggetti eccede detto importo. Inoltre, le decisioni economiche dei soggetti fruitori sono state caratterizzate da una discreta componente intertemporale delle scelte di consumo ovvero circa un terzo dei soggetti fruitori ha superato il budget preventivato per trascorrere la serata e la notte del 7 agosto 2016 preferendo consumare maggiormente nel corso di quella serata e di quella notte piuttosto che rinviare al futuro le medesime decisioni economiche”.
Ciò significa che l’evento ha stimolato un aumento dello shopping direttamente correlato all’iniziativa stessa.
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