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Tangenti Spoltore: Ranghelli, Roselli e Vernamonte respingono le accuse. Il sindaco non si dimette

Pescara. Hanno rigettato tutte le accuse i tre arrestati nell’inchiesta della procura di Pescara denominata “Cabina di regia”. Marino Roselli, Franco Ranghelli e Luciano Vernamonte, da martedì agli arresti domiciliari, sono sfilati questa mattina di fronte al giudice delle indagini preliminari Gianluca Sarandrea.

Un ufficio previsto dalla legge, l’ufficio del piano, e gruppo di lavoro previsto dal programma elettorale, la ormai famosa cabina di regia. E’ stata questa la difesa dei tre indagati principali nel corso dei loro interrogatori di garanzia, alla presenza di Gennaro Varone, il pm che sta conducendo l’inchiesta. Ad entrare per primo di fronte al giudice è stato il sindaco di Spoltore Franco Ranghelli. Entrato da un ingresso laterale, all’uscita ha schivato i giornalisti uscendo dal retro del tribunale. Per lui ha parlato il suo avvocato, Augusto La Morgia, il quale ha dichiarato che il suo assistito ha risposto a tutte le domande. “La cabina di regia era un ufficio trasparente al quale hanno partecipato tutti gli esponenti politici e istituzionali”, ha dichiarato ai giornalisti La Morgia all’uscita dell’interrogatorio iniziato poco dopo le 10:30 e durato circa due ore. Allo stato attuale, ha aggiunto l’avvocato, Ranghelli non starebbe pensando alle dimissioni. Nei prossimi giorni La Morgia ha annunciato che verrà presentato l’istanza di revoca dagli arresti.E’ invece durato poco più di un’ora l’interrogatorio di Luciano Vernamonte, l’imprenditore al centro dell’inchiesta della procura. Il vicepresidente della Ecologica Spa avrebbe portato con sé alcuni documenti per chiarire la propria posizione. “Ha chiarito tutto il contesto – ha dichiarato il suo avvocato Cesidio D’Aloisio – e ha negato che ci sia stato qualcosa di illecito”. “Non ne sa nulla”, ha aggiunto l’avvocato a riguardo della gara per l’appalto dei rifiuti a Spoltore, gara al centro di un’intercettazione e della quale secondo la procura sarebbe stata argomento di discussione all’interno della “cabina”. Cabina nella quale secondo la difesa “si sarebbero svolti incontri normali dove si faceva la sintesi politica”.Si è invece dichiarato disposto a “chiarire tutte le questioni” Marino Roselli, ha dichiarato il suo avvocato Vincenzo Di Girolamo. Roselli, ritenuto dagli inquirenti il dominus dell’intera vicenda, ha svicolato i giornalisti uscendo da un passaggio laterale del tribunale. La “cabina di regia” avrebbe avuto solo una funzione politica, ha detto Di Girolamo, volta a garantire la stabilità amministrativa. Dinanzi al giudice Roselli avrebbe detto di non aver mai interferito nelle nomine per i tecnici dell’ufficio del piano, ed ha ammesso di aver partecipato a riunioni dove si stava valutando la sostituzione dei quattro professionisti assunti per l’elaborazione del nuovo Prg, sostituzione che però era in qualche modo prevista perché i professionisti erano espressione della passata giunta.