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Pescara, questo Botellón s’ha da rifare: più di 1000 per il secondo atto

Pescara. Botellón: flash si può. Il secondo atto della festa alcolica di origine spagnola, organizzato nuovamente sulla spiaggia della Madonnina ma in versione ridotta rispetto alla prima del 5 giugno scorso, sembra essere riuscita con meno successo di pubblico ma con una migliore organizzazione e senso civico dei ragazzi accorsi.

Si era detto, all’indomani della prima edizione, che l’8 luglio il Botellón si sarebbe replicato, e così è stato. Nel mezzo l’annullamento polemico del primo tentativo: i 5 mila raccoltisi all’Arena del Mare lasciarono, oltre al profondo segno di novità per la stantia movida pescarese, un mare di rifiuti sulla sabbia e decine di ragazzi ricorsi alle cure del 118 per abuso di alcool. Stavolta il tam-tam su Facebook è durato solo due giorni: un’edizione flash, sia nel tempo organizzativo che per la durata, prevista dalle 23:30 alle 22:30.

Non cinquemila, come un mese fa, ma un migliaio abbondante, forse 1500 i giovani riuniti a festa con bottiglie e tamburi. Molti meno anche gli agenti predisposti, fin dal tardo pomeriggio, una trentina fra poliziotti, finanzieri, carabinieri e vigili urbani; poco più gli operatori del 118 e della misericordia. Non è servito (ammesso che sia mai servito) neppure bloccare mezza riviera come nella scorsa occasione. Ospiti graditissimi, i bidoni per raccogliere i rifiuti e i bagni chimici predisposti dall’amministrazione comunale: meglio prevenire che curare a suon di bacchettate polemiche. Se i ragazzi del Botellón hanno sgarrato in qualcosa, sicuramente è stato nel rispettare l’orario, vana speranza di chi ha lanciato l’appuntamento delle 23:30: solo all’1:00, infatti, la folla ha cominciato a farsi consistente, toccando il culmine intorno alle 3:00, mezz’ora dopo l’orario previsto per la fine del flash-party. La stessa Croce Rossa ha cominciato a montare il pronto soccorso mobile solo alle 1:30.

Spiaggia piena nemmeno per metà: niente a che vedere con il 5 giugno, quando nemmeno un singolo granello di sabbia era rimasto libero; c’è stato perfino lo spazio per un chiosco di bevande, una fornacella per gli arrosticini e una decina di tavoli per sedersi e mangiare in comodità. “Tutto tranquillo”, ha confermato intorno alle 3:30 Alessandro Di Blasio, capo della Squadra Volante della polizia pescarese, “finora non si è verificato nessun problema, conseguenza inevitabile della minore affluenza; anche il numero di chi ha fatto ricorso ai medici è stato esiguo”. In realtà si sono sentite, tra i canti e il suono dei jambè, ripetute grida: solo sintomo del divertimento dei tanti che si sono tuffati in un bagno notturno in mare.

A quanto pare, questo Botellón s’ha da fare e rifare. Ad un primo sguardo parrebbe pure che di rifiuti al suolo ce ne siano ben pochi; alla luce dell’alba rimarrà dare conferma o smentita a chi pensa che il Botellón sia solo per ubriachi e incivili.

 

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Approfondimenti: Botellon

 

Daniele Galli