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Pescara, riabilitazione malati psichici a rischio: scoppia la protesta dell’Associazione Percorsi Onlus

Pescara. Assistenza al sofferente psichico nel proprio ambiente di vita, tra i famigliari, al di fuori della costrizione fisica o farmacologica di una clinica: da 17 anni l’associazione Percorsi Onlus si occupa di salute mentale, ideando e attuando dal 2004 a Pescara il progetto Artis, unicità in Abruzzo dal grande risultato. Dopo 7 anni di cofinanziamento tra Comune e Asl, Percorsi si trova a combattere con un bando che dimezza budget e i pazienti da poter assistere: nasce, così, una battaglia per la paternità del progetto Artis e la lotta contro la Onlus con la quale il bando divide le risorse: le accuse sono di “sventramento” del progetto e di “conflitto di interessi” tra la associazione Cosma e la Asl. Si rischia di finire in Procura.

Nata nel 1994 come associazione di familiari di malati psichici, con ben 250 iscritti a Pescara (400 in tutta la regione) Percorsi porta avanti dal 2004 il progetto di Assistenza Riabilitativa Territoriale Integrata Socio-sanitaria, una terapia, basata sulla legge Basaglia e sul cosiddetto modello di Trieste, che portò i “matti” fuori dai manicomi e li riabilitò alla vita libera con terapie di reinserimento ai rapporti sociali e interpersonali, persino lavorativi, riportandoli ad essere persone. Fu la signora Clara Evangelista, oggi vicepresidente della Onlus, ad ideare questo progetto di riabilitazione del sofferente psichico direttamente tra le mura di casa e l’affetto della famiglia: nel proprio territorio di vita. Grazie ad un cofinanziamento annuale di 80mila euro fornito da Comune e Asl di Pescara, enormi sono stati i successi raggiunti: dall’ampliamento della rete sociale e il reinserimento nel mondo del lavoro per i malati, al sostegno alle famiglie, all’uscita dall’isolamento sociale di entrambi, all’abbassamento o semi-azzeramento dei ricoveri, con un risparmio per la Sanità pubblica quantificabile calcolando che gli psicoterapeuti al servizio di Percorsi prendono 6 euro l’ora, mentre un ricovero psichiatrico costa 150 euro pubblici al giorno. Meriti riconosciuti con l’inserimento nel Piano sanitario regionale 2008/2010, rimasto però senza attuazione pratica e finanziaria.

Percorsi, con 5 terapisti specializzati formatisi alla scuola triestina della professoressa Carozza e del professor Dell’Acqua, eredi scientifici diretti di Basaglia, in questi anni assistevano 20 pazienti dei Centri di salute mentale di Pescara nord e sud, con interventi mirati e personalizzati secondo le singole esigenze. Ma a dicembre la convenzione, fin lì sempre rinnovata dai due enti, è scaduta; l’obbligo morale ha spinto Percorsi a sborsare un sacrificio quantificabile in 40mila euro per pagare gli stipendi degli operatori che, fino ad oggi, hanno continuato ad assistere i 20 malati psichici. A metà aprile, però, il Comune ha emanato un avviso pubblico che sostituisce la convenzione di Percorsi con una partecipazione aperta a tutte le Onlus in grado di garantire gli stessi servizi socio-sanitari. L’associazione della signora Evangelista sarebbe stata la prima a giovarsi della notizia, se non fosse che il budget e il numero di assistiti garantiti da Comune e Asl rimanevano invariati, da spartire, però, tra i vari partecipanti vincitori del bando. In questo caso, con la delibera di Giunta firmata ieri, insieme a Percorsi interviene anche la Onlus Cosma, presieduta da Vanda Di Gennaro Cellini. In questa decisione risiedono tante motivazioni che hanno portato Percorsi a protestare questa mattina direttamente alla porta di Enrico Di Fonzo, direttore del Dipartimento di salute mentale dell’ospedale di Pescara.

Leggendo la delibera, la signora Evangelista critica innanzitutto il cambio della denominazione del servizio, diventato ora Assistenza riabilitativa territoriale sanitaria integrata da assistenza domiciliare sanitaria: “In questo modo si attua una semplice assistenza ad un malato bisognoso di medicazioni o cure fisiche, tutt’altro che la riabilitazione sociale da noi operata”, afferma la vicepresidente Evangelista. Inoltre, “anziché potenziare un progetto meritevole, lo si sventra e snatura, invece di aumentare il budget lo si divide con un’altra associazione non qualificata come la nostra”. A farne le spese sarebbero così 10 dei 20 assistiti di Percorsi che rimarrebbero senza continuità terapeutica “e senza una riabilitazione che solo noi siamo in grado di fornire”, dicono i terapisti. Di Fonzo non dà spiegazioni, si limita a riferire che è disposto a rimodulare la denominazione presente sul bando, previa consultazione con i legali della Asl per ogni atto da compiere. Un’attenzione legale che si anela anche tra gli stessi operatori di Percorsi, giovani psicoterapeuti che rischiano di rimanere senza stipendio, seppur quella piccola somma che può garantire una Onlus. Un’animata Clara Evangelista, accompagnata dalla presidente Gemma Carlucci, esce dall’ufficio di Di Fonzo annunciando a voce alta di ricorre contro il bando e di presentare un esposto alla Procura della Repubblica.

Per i corridoi di Psichiatria si iniziano ad udire voci grosse e accenni ad un conflitto di interessi. La voce è quella del dottor Sabatino Trotta, responsabile del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, dirimpettaio di Di Fonzo presso lo stesso reparto, nonché vicepresidente proprio della Cosma, Onlus peraltro presieduta da una delle fondatrici di Percorsi, staccatasi 12 anni fa per contrasti interni all’associazione. A Vanda Di Gennaro Cellini viene, infatti, rinfacciato da Percorsi di aver fatto valere la figura di Trotta presso Di Fonzo e la Asl per la rimodulazione della convenzione in un avviso pubblico aperto ad altri soggetti. “Soggetti non competenti, senza la formazione specialistica che abbiamo fatto acquisire ai nostri 5 psicoterapeuti”, approfondisce Clara Evangelista. Cosma viene, poi, tacciata di non utilizzare solo personale volontario, oltre che privo di adeguate competenze, “Per cui, se Cosma non paga i volontari, cosa ne fa dei soldi che riceve grazie al bando?”, sussurrano da Percorsi. Decisa e infervorata, Clara Evangelista trascina la protesta in Comune, ma l’assessore alle Politiche Sociali, Guido Cerolini Forlini, non è in ufficio, e il segretario promette di ricontattarle telefonicamente per fissare un appuntamento a breve. Carlucci e Evangelista ribadiscono anche ad alcuni dirigenti che “verrà presentato un esposto alla Procura: non si imbroglia ai danni di chi soffre”.

Tra dissidi personali e magagne presunte, ci si trova di fronte all’ennesimo taglio al settore socio-sanitario. L’ampliamento del servizio è comunque auspicato da più parti, e ci sarebbero anche i soldi, stando a quanto riferisce uno degli associati di Percorsi: “E’ stato Claudio D’Amario in persona, nel corso di un incontro avuto con gli altri direttori generali Asl della regione, lo scorso 10 giugno, a rassicurarci che i soldi ci sono”, spiega mostrando una lettera firmata da Di Fonzo il 19 maggio che apre un altro capitolo: quello dell’Hotel Paradiso. La struttura di Montesilvano fu comprata nel 2004 dalla Asl pescarese per realizzarvi dei centri diurni di riabilitazione; ma le 30 camere non vennero mai ristrutturate sotto la gestione del precedente direttore del dipartimento psichiatrico, Pierluigi Di Iorio, e nell’autunno scorso l’hotel venne venduto: “Come da pregresso incontro intercorso con la vostra associazione e il direttore generale Aziendale nell’anno 2010, si conferma che il ricavato della vendita dell’Hotel Paradiso verrà utilizzato per reperire locali idonei alla realizzazione di strutture semiresidenziali per il Dipartimento di salute mentale”, si legge nella lettera, “e D’Amario ci rassicurarci che da questa vendita si sarebbero avute più risorte per l’Artis”, ripete il giovane associato di Percorsi. Una speranza persa tra promesse dirigenziali e lungaggini burocratiche.

La versione di Cosma e di Trotta. Più calmo rispetto al confronto con le due animate dirigenti di Percorsi, il dottor Trotta ci fornisce personalmente la propria versione. “Sono perfettamente d’accordo con loro che si debba ampliare, magari raddoppiare il servizio, ma non vedo perché altre associazioni non possano fornire questa assistenza”, spiega immediatamente. A difenderlo e a smentire il suo presunto conflitto d’interesse con la Asl, ci pensa telefonicamente la presidente Di Gennaro Cellini: “Quando Trotta è arrivato da noi era un semplice psichiatra della Asl, e anche se nel frattempo ha assunto incarichi dirigenziali  non vedo perché un professionista qualificato che vuole saltuariamente fare volontariato con Cosma senza percepire un euro non possa farlo liberamente”. Entrambi, infatti, sottolineano come la nomina di Trotta a vicepresidente Cosma sia continuativa ma priva di poteri decisionali reali. La presidentessa, poi, passa a difendere il proprio staff dalle accuse di Percorsi: “Abbiamo provveduto alla formazione dei nostri 8 terapisti e psicologi per questo tipo di assistenza, per cui i soldi che riceveremo serviranno a retribuire loro e a gestire il nostro centro. Il nostro operato funzionano: lo dicono le istituzioni e lo dice la Asl che ha ritenuto opportuno selezionarci per questo progetto”.

Burocrazia italiana in tempi di crisi, che rischia di trascinarsi nelle aule della Procura, tra ricorsi, esposti e querele minacciate a causa di toni esasperati. Non si esclude, infatti, che lo stesso assessorato alle Politiche Sociali intervenga per verificare la precedente convenzione affidata a Percorsi: a rischio, come sempre, sono gli utenti che ricevono il servizio assistenziale.

 

Daniele Galli