L’intervento ha l’obiettivo di potenziare le infrastrutture e l’accessibilità dell’area, nonché le aree montane a cavallo del Gran Sasso: grazie ai finanziamenti previsti dal Masterplan dovrebbero essere risolte le problematicità infrastrutturali e di collegamento che hanno impedito in questi anni il pieno decollo di aree di grande richiamo turistico.
Nel progetto dell’area sono coinvolte le Province di Pescara, Teramo e l’Aquila e 9 Comuni ricadenti nell’area: Farindola, Carpineto della Nora, Montebello di Bertona, Carpineto della Nora, Ofena, Castel del Monte, Villa Santa Lucia, Castelli e Villa Celiera.
Nel maggio scorso i tre presidenti di Provincia e il Governatore Luciano D’Alfonso firmarono a Rigopiano due protocolli d’intesa che stabilivano gli obiettivi di rilancio della zona che sarebbero stati oggetto del Masterplan: accordi tesi a valorizzare due aree montane del Gran Sasso, a cavallo tra le tre province, di grande interesse naturalistico e turistico.
Nel primo si prevedono tre assi infrastrutturali dell’area Farindola, Castelli e Castel del Monte all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga; nel secondo le reti infrastrutturali di accesso e la realizzazione di servizi per la valorizzazione dell’area del Voltigno. Proprio in questa area verranno realizzate nuove aree disosta, segnaletica specifica per aree di ristoro e dei sentieri.
La Provincia di Pescara ha il compito di curare tutta la parte progettuale di esecuzione dell’intervento (Fattibilità, Definitivo, Esecutivo) oggetto di finanziamento. Secondo il crono programma predisposto nella convenzione, la fase di progettazione dovrebbe concludersi nel giugno 2017; da luglio ad agosto trascorreranno i tre mesi previsti per le autorizzazione e subito dopo (agosto 2017) partiranno i lavori, che si concluderanno tra il 2019 e il 2020.
“L’intesa con i Presidenti delle Province di Teramo e dell’Aquila è totale. Stiamo dando una risposta celere ad un problema annoso – ha detto Antonio Di Marco, presidente della Provincia di Pescara -. Questo non è un territorio marginale, ma strategico per lo sviluppo turistico della Regione . E’ un territorio in sofferenza da anni per le frane e i dissesti che hanno messo in ginocchio alcuni Comuni : ora la Provincia ha la possibilità di fare quello che più di ogni altra cosa le compete, sostenere e aiutare i piccoli Comuni, risolvere problemi infrastrutturali e di viabilità che sono il presupposto per lo sviluppo economico e turistico dell’area”.