Pescara. Sono stati più di 5mila gli interventi che il Comune di Pescara ha operato nel 2015 nel campo del sociale.
Su una popolazione complessiva di 121.917 residenti (dato aggiornato al 31 dicembre 2015) sono stati 5.292 gli interventi che il Comune ha garantito nel 2015 a sostegno di persone che hanno espresso bisogni sociali attraverso il sistema dei servizi.
Nello specifico, 1.116 hanno riguardato gli anziani e sono stati suddivisi tra servizi di assistenza domiciliare, centri sociali e compartecipazione alla spesa socio-sanitaria.
522 gli interventi a favore di persone con disabilità, comprensivi di assistenza scolastica, centro diurno, trasporto scolastico e progetti finanziati da altri fondi, come il Piano Locale per la non autosufficienza.
Ancora, 1.654 gli interventi a sostegno delle famiglie e dei minori riguardanti servizi socio-psico-pedagogici, comunità, centri diurni, affido e adozioni. 2.000, infine, gli interventi nell’area di marginalità attivati tramite il pronto intervento sociale e progetti di inclusione.
I dati sono stati illustrati ieri nel corso del Forum cittadino sul Piano Sociale di Ambito Distrettuale di Pescara, che si è tenuto a Palazzo di Città, alla presenza dei rappresentanti di circa 70 associazioni di volontariato e cooperative operanti sul territorio, delle istituzioni, della Asl, delle organizzazioni sindacali e del mondo della scuola, chiamati a contribuire alla redazione del documento in cui saranno definiti gli interventi e i servizi in campo sociale e socio-sanitario per i prossimi tre anni.
“Analizzando i dati – spiega l’assessore al Welfare e all’Innovazione socio-sanitaria, Antonella Allegrino –si evince quali sono le aree in cui dovranno essere più concentrati gli interventi. Quella della marginalità, che comprende la condizione di povertà estrema ma anche il fenomeno delle nuove povertà e che necessita di una rete di sostegno in grado di garantire cibo, lavoro e inclusione. Poi bisognerà investire a sostegno della politiche familiari, un’area in cui si manifesta sempre di più il bisogno di aiuti di carattere economico ma anche di supporti tesi ad un rafforzamento educativo e ad un processo di maggiore socializzazione, soprattutto per le famiglie monoparentali. La programmazione dovrà poi riguardare gli interventi a favore della popolazione anziana, non solo di carattere assistenziale per i non autosufficienti ma anche come forma di prevenzione per il conseguimento di una longevità in salute. Bisognerà, infine, attuare interventi per andare incontro al bisogno di autonomia e di miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità, e politiche e servizi integrativi per gli immigrati, vista la loro forte presenza sul territorio”.