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Pescara, Giornata della legalità: un albero come monito per le generazioni del futuro

Pescara. “Dobbiamo investire sulla cultura perché solo la conoscenza ci permette di tenere lontana la delinquenza”. Con queste parole Don Luigi Merola, il parroco anti-camorra, ha aperto la seconda parte della Giornata della Legalità, promossa dall’assessore alla Pubblica istruzione Roberto Renzetti e iniziata questa mattina al cinema-Teatro Circus. Alle 15, come da programma, Don Luigi Merola si è ritrovato con i bambini delle squadre giovanili di calcio all’interno del Parco di Villa de Riseis, prima per scambiare alcune idee e poi per piantare un tiglio, la pianta della legalità.

“La scelta di Villa de Riseis” ha detto Renzetti “non è stata casuale, ma voluta: proprio in questo parco, circa tre anni fa si è consumato un omicidio efferato, l’assassinio di un balneatore da parte di un esponente della criminalità organizzata che a Pescara svolgeva lavori socialmente utili. Un episodio che ha scosso l’opinione pubblica tanto che per mesi le mamme avevano paura di portare i propri bambini nella struttura, anche se ormai non c’erano più pericoli. Oggi in quello stesso parco abbiamo piantato l’albero della legalità che i nostri bambini ci aiuteranno a far crescere quale monito per le future generazioni”.

Prima della cerimonia don Luigi Merola ha radunato tutti i bambini nel campo di calcio per raccontare l’inizio della sua vita da ‘parroco anti-camorra’, che oggi lo costringe a vivere sotto scorta.

“Quando sono arrivato nella mia parrocchia” ha raccontato “mi hanno fermato, sono stato perquisito, ma poi, guardando in faccia le persone che mi circondavano, ho capito che non erano poliziotti, ma persone che avevano abbracciato il male. Noi invece abbiamo abbracciato il bene perché vogliamo essere veramente cittadini schierati contro il male che è la criminalità organizzata, il cancro sociale. Padre Luigi non s’è fatto i fatti suoi, ha denunciato 25 persone per droga perché la droga è morte e voi state lontano da chi fuma. E quando Padre Luigi è entrato per la prima volta in parrocchia, ha trovato una chiesa senza bambini e con solo tre fedeli, ossia ‘fede, speranza e carità’, che avevano 76, 86 e 91 anni, tre persone anziane. Ma Padre Luigi non ha mollato e ha cominciato a chiamare i bambini e a fare oratorio, musica, scuola, perchè ci sono troppi asini in giro, e voi invece dovete studiare, dobbiamo investire sulla cultura, dobbiamo elevare la cultura”.

Subito dopo don Luigi Merola e l’assessore Renzetti, circondati dai bambini hanno piantato il tiglio, a ridosso dell’ingresso del campo di calcio, tra gli applausi dei piccoli.

“Al più presto” ha aggiunto don Luigi “mi auguro di portarvi a Napoli per un gemellaggio con gli 80 bambini che vivono nella struttura ‘A voce a creature’, prima villa di un boss della camorra che aveva anche uno zoo con un coccodrillo, serpenti e un leone. Al posto della villa ho realizzato una casa per i bambini, al posto dello zoo un campo di calcio. Il progetto è quello di realizzare un gemellaggio: oggi piantando un tiglio abbiamo fatto un piccolo miracolo, e tutti i bambini hanno il dovere di continuare a fare miracoli con la propria vita”.