Negli ultimi giorni, la Capitaneria di Porto di Pescara ha rimosso alcuni natanti da diporto di piccole dimensioni ormeggiati negli ambiti portuali, applicando il nuovo regolamento per la navigazione, la sosta e gli accosti adottato ad agosto 2014 per razionalizzare quanto più possibile l’utilizzo degli esigui spazi portuali.
Regolamento adottato sulla scorta dell’esperienza dei drammatici eventi legati all’ultima esondazione del fiume Pescara del dicembre 2013, quando il personale della Capitaneria era dovuto intervenire, in condizioni di estremo pericolo, per la salvaguardia delle decine di unità da diporto (oltre un centinaio) che – liberamente ormeggiate in tutti i tratti trovati liberi nelle banchine Sud e Nord, anche in precarie condizioni di navigabilità, talune perfino in abbandono – sottoposte alla furia delle acque venivano letteralmente strappate dagli ormeggi carambolando sulle unità ancora assicurate alla banchina e, in gran parte, affondando al centro del fiume stesso, determinando in tal modo anche un evidente grave pericolo di esondazione (qualora alle stesse si fosse andato ad accatastare un tronco o un qualsiasi altro materiale anch’esso trascinato dal corso d’acqua).
“Accertata la difficoltà, se non in taluni casi l’impossibilità, di reperire nell’immediatezza i proprietari delle unità da diporto, prive per la loro natura di sigla o numero d’iscrizione”, spiega una nota della Capitaneria, “si era deciso di rilasciare una nuova concessione demaniale marittima per l’ormeggio di unità da diporto, obbligando il nuovo concessionario alla custodia delle barche ed a destinare parte dei nuovi ambiti assentiti alla cosiddetta “nautica sociale”, per la quale lo stesso prevedeva un mero rimborso spese (di importo certamente irrisorio se paragonato ai costi di manutenzione ed utilizzo delle unità stesse); la maggior parte dei proprietari delle unità ormeggiate nelle banchine libere decideva quindi di avvalersi di tale opportunità. Pochi altri ritenevano invece di trasferirsi presso l’unico ormeggio destinato alle unità in “transito”, rimasto libero presso la Banchina Nord del porto. Gli stessi tuttavia, contravvenendo alle vigenti disposizioni ministeriali che prevedono che la sosta al transito non possa superare i 3 giorni consecutivi, rimanevano invece stabilmente ivi ormeggiati, di fatto impossessandosi illegalmente di tali spazi demaniali”.
“Preso atto”, prosegue la nota, “del mancato legittimo utilizzo di quest’ultima banchina, dopo le previste forme di pubblicità, anche al fine di assicurare i relativi introiti a favore dall’erario, questa Capitaneria di porto decideva quindi di accogliere l’istanza di concessione pervenuta da una nuova associazione che, una volta autorizzata, richiedeva lo sgombero delle unità abusivamente ormeggiate presso l’ex banchina di transito. Il personale della Capitaneria provvedeva quindi ad affiggere sulle unità in questione, in data 19/10/2016, apposito avviso di rimozione e, trascorsi abbondantemente i 7 giorni assegnati, in data 31 ottobre u.s. provvedeva a ripristinare le condizioni di legittimità rimuovendo coattivamente le unità degli sconosciuti proprietari che, una volta identificati, verranno sanzionati per inosservanza del predetto Regolamento accosti e assoggettati al pagamento delle spese di rimozione e custodia vantate da prestatori di tali opere”.