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Pescara, una tribuna alla memoria di Rifredo Rocchi

Pescara. “Una vita spesa seguendo le vicende calcistiche del Pescara, una squadra che ha amato oltre ogni misura, così come ha amato con passione la stessa città. Una voce e un nome, quelli di Rifredo Rocchi, decano dei giornalisti pescaresi scomparso il 28 luglio del 2005, rimasti nel cuore dei pescaresi, e che da oggi abbiamo voluto ulteriormente rendere indelebili intitolando a Rifredo la cosiddetta Tribuna Vip dello Stadio ‘Cornacchia’, portando avanti quel percorso avviato due anni fa e che ci ha consentito di dedicare alcuni spazi del principale impianto cittadino a personaggi che hanno contribuito a scrivere la storia stessa dello sport abruzzese”.

Lo ha sottolineato il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa di oggi convocata presso lo Stadio Cornacchia per scoprire la targa con la quale è stata istituita la ‘Tribuna Rifredo Rocchi’. Presenti i familiari del giornalista scomparso, tra cui il figlio Enrico Rocchi, anch’egli cronista sportivo, la figlia Tiziana, la sorella e le nipoti di Rifredo, degli assessori allo Sport Nicola Ricotta e Vincenzo Serraiocco e in rappresentanza del Gruppo abruzzese giornalisti sportivi Ussi, il Presidente Sergio Di Sciascio, i giornalisti Concezio Renzetti, Antonio De Leonardis e Domenico Marcozzi e il segretario Luciano Troiano, oltre a Daniele Sebastiani e il presidente Beppe De Cecco per la società Delfino Pescara.

“Per la cerimonia abbiamo scelto una giornata speciale, di festa, ossia l’ultima partita casalinga del Pescara contro il Novara, una partita – ha ricordato il sindaco – che l’amico Rifredo avrebbe vissuto con la solita passione che lo ha sempre contraddistinto. Rifredo sapeva raccontarti e farti rivivere un appassionante incontro di calcio semplicemente attraverso le parole, con una cronaca a volte più bella della partita stessa, senza far mai mancare qualche battuta pungente, anche un rimbrotto da ‘buon padre di famiglia’, paterno e paternalistico al tempo stesso. E pronunciate da Rifredo quelle battute salaci non erano semplicemente ‘trovate giornalistiche’, erano piuttosto consigli, suggerimenti che il mondo sportivo ha sempre ascoltato e saputo tenere in debita considerazione. Rifredo era il decano dei giornalisti sportivi, ha svolto la propria attività nelle testate storiche della città e poi nelle radio e nelle televisioni private locali, punto di riferimento dell’intera categoria e socio fondatore e vicepresidente della stessa Associazione Ussi. Nello stadio ‘Cornacchia’ Rifredo ha trascorso buona parte della sua vita, per studiare ogni dettaglio della preparazione atletica della squadra, di quei colori biancazzurri che ha amato oltremisura. E’ stato un maestro di giornalismo, ha contribuito alla formazione professionale di intere generazioni di cronisti, a partire dal figlio Enrico che a soli 16 anni fece la sua prima radiocronaca. A partire da oggi la Tribuna Vip dello Stadio Cornacchia porterà il nome dell’amico Rifredo Rocchi consentendoci di continuare anche a tramandare alle future generazioni di cronisti e tifosi quel simbolo di un giornalismo autentico, sincero, sempre cordiale, mai sopra le righe, capace di raccontare anche la sconfitta più pesante con una vena di costante ottimismo, consapevole che lo sport, così come la vita, è fatto di sconfitte e vittorie”.

“Con Rifredo siamo stati colleghi di redazione e ho avuto la fortuna di poter apprezzare le doti dell’uomo e del professionista, di poterlo conoscere a fondo – ha detto il giornalista Concezio Renzetti – di poterne apprezzare le doti, la carica umana, l’arguzia e le capacità di barzellettiere, che ci ha lasciato il grande amore per la città di Pescara e la passione per la sua squadra di calcio”. Enrico Rocchi, ringraziando i presenti, ha sottolineato che “forse papà avrà oggi due soli rimpianti: non aver visto l’attuale società del Pescara e il grande lavoro compiuto sino a oggi, e non visto il sindaco Luigi Albore Mascia”.