Pescara, assunzione Dezio: pm chiede 1 anno per D’Alfonso
Pescara. Un anno di reclusione. E’ quanto chiesto dal pm Paolo Pompa per l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso, accusato di abuso nella vicenda relativa al concorso per l’assunzione del suo ex braccio destro Guido Dezio come dirigente comunale a tempo indeterminato. Il processo all’ex sindaco è in corso al tribunale collegiale di Pescara, che in serata dovrebbe emettere la sentenza. Questa mattina il processo si è aperto con la testimonianza dell’assessore regionale Carlo Masci, all’epoca dei fatti consigliere comunale. Masci ha detto di aver presentato, nel maggio 2007, un’interrogazione al consiglio comunale, sottoscritta anche da altri consiglieri dell’opposizione, per chiedere di fare chiarezza sulla vicenda del concorso in quanto aveva riscontrato delle anomalie su quanto dichiarato da Dezio. Nello specifico l’ex braccio destro di D’Alfonso attestava di aver svolto alla Regione un ruolo equiparato a quello dirigenziale, in realtà risultava una prestazione di collaborazione con il gruppo della Margherita. Masci ha poi aggiunto che notoriamente Dezio era considerato l’alter ego di d’Alfonso. Nel corso del processo il tribunale ha respinto la richiesta del pm Paolo Pompa di riunire questo procedimento a quello per tangenti al Comune di Pescara, e di modifica, definita dalla difesa strutturale, del capo di imputazione.